È stata una settimana intensa per gli azzurri. Tante cose positive, ma al contempo c’è qualche nota negativa da sottolineare.
CHI SALE – Certamente il protagonista è sempre e solo lui, Dries Mertens, l’anima di questo Napoli.
Quando c’è lui in campo si nota nell’intera squadra un’armonia di gioco e di volontà di segnare che mai c’era stata prima. I compagni lo cercano e spesso lo trovano al punto giusto e al momento giusto.
Contro lo Shakhtar la sua assenza iniziale si è avvertita non poco, così come la sua presenza nei minuti finali che stavano quasi per cambiare le sorti della gara.
Un rigore procurato che, forse, farà bene ai fini della classifica. La famelica voglia di trasformare ogni tiro in gol si è palesata finanche contro il Benevento. Oltre alla prima rete, ha voluto lui tirare i due rigori, non lasciando possibilità ai compagni nemmeno di avvicinarsi agli 11 metri.
Fossero tutti come lui!
CHI SCENDE – È vero, ha segnato e ha aiutato la squadra, ma non può considerarsi un momento d’oro per lui. Milik le sta provando tutte per ritagliarsi il suo spazio, ma la differenza con l’altro compagno di reparto si denota in campo e sugli spalti.
7 gol in 9 gare: una partenza col botto lo scorso anno, ma quell’infortunio ha fermato immediatamente il suo andazzo positivo. La scoperta di Mertens centravanti lo ha fatto scalare nelle gerarchie e, quando è partito titolare, non ha mai entusiasmato molto, anche se c’è da dire che il gol sempre lo garantisce quasi sempre.
Bisogna ritrovare quel ragazzo arrivato qui per diventare l’idolo dei tifosi; tutto dipende da lui, ma anche da Sarri e dai compagni che dovranno aiutarlo a trovare la porta con un gioco più consono alle sue caratteristiche.
C’è tempo, le occasioni pure. La palla passa a te, Arek.