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“IL GIORNO DOPO, LA PARTITA IN 5 PUNTI”: Frosinone-Napoli

Gentili lettori e lettrici di MondoNapoli bentornati a “IL GIORNO DOPO, LA PARTITA IN 5 PUNTI” la rubrica di approfondimento sui temi più importanti che ogni partita del Napoli ci fornisce.

Analizziamo quest’oggi la sfida del Benito Stirpe tra Frosinone e Napoli: partita senza storia che gli azzurri hanno condotto dal primo all’ultimo minuto con grande facilità contro un Frosinone che ancora una volta si è dimostrato non all’altezza della Serie A. È stato sicuramente un match da non prendere troppo “sul serio” ma sono arrivati comunque buoni segnali da parte dei giocatori di Ancelotti che, con quattro giornate di anticipo, hanno conquistato matematicamente la qualificazione alla prossima Champions League. Molti diranno che era l’obiettivo minimo eppure ad Agosto non erano in molti a pronosticare un Napoli secondo e così distante dalle inseguitrici.
Ma procediamo ora con i nostri consueti 5 punti:

1) Una pennellata fiamminga su punizione, una delle tante a cui ci ha abituato ormai Dries Mertens, ha illuminato il lunch match di ieri a Frosinone. Ma stavolta il gol del folletto belga non è un gol come gli altri poiché permette all’attaccante azzurro di raggiungere il D1OS a quota 81 reti in Serie A con la maglia azzurra, un traguardo per nulla pronosticabile fino a qualche anno fa. Dries, o sarebbe meglio chiamarlo Ciro, sta facendo la storia del nostro club e a prescindere dal suo futuro resterà per sempre uno dei beniamini di questa città per l’impegno e la voglia che mette in campo in  ogni singola partita.

2) A proposito di beniamini che sudano la maglia e danno l’anima per la squadra, il comportamento dei tifosi presenti a Frosinone è stato assolutamente da condannare e chi dice il contrario è in malafede. Rilanciare ad uno come Callejon la maglia donata con amore ai propri tifosi è stato un atto meschino e riprovevole.
Questi gesti, ancora una volta, dimostrano che quel “Meritiamo di più” intonato dalla parte malata di questa tifoseria non ha il minimo senso. Certa gente meriterebbe sempre meno e non certo una squadra ai vertici del calcio italiano e con un allenatore di fama ed esperienza internazionale.
Calleti e Carletto perdonateci se potete, i veri tifosi napoletani saranno sempre dalla vostra parte.

3) Ne parlammo già qualche tempo fa dopo la partita interna contro l’Udinese ed ora ci troviamo qui a ribadirlo con rinnovata convinzione dopo la grandissima prestazione di Frosinone condita da un gol di rara bellezza: Younes è un signor giocatore che se sta bene fisicamente è in grado di fare eccome la differenza. L’attacco azzurro ripartirà certamente il prossimo anno anche dallo sgusciante attaccante tedesco ex Ajax che ricorda per colpi e movenze il nostro Lorenzo Insigne anche se risulta in alcune occasioni più concreto e rapido del nativo di Frattamaggiore. Con questo non vogliamo certo dire, come alcuni hanno iniziato a fare, che ora si potrebbe lasciar partire il neo capitano azzurro a cuor leggero vista l’esplosione di Younes, ma nel caso in cui dovesse concretizzarsi la partenza di Insigne un degno sostituto il Napoli se lo ritroverebbe sicuramente già in casa.

4) Come già detto prima con la vittoria di Frosinone il Napoli ha raggiunto matematicamente la qualificazione per la prossima fase a gironi della Champions League con ben quattro giornate di anticipo. In molti stanno già insorgendo affermando che la suddetta qualificazione era il minimo sindacale eppure nel mese di Agosto davvero in pochi credevano in un Napoli secondo e così lontano dalle dirette concorrenti a questo punto della stagione. Chi parla di annata fallimentare per gli azzurri non pratica una analisi lucida ed obiettiva. Di fallimento si può parlare in casa Milan, Inter o Roma ad esempio ma non di certo qui a Napoli. La realtà è che il metro di paragone che in molti usano dalle nostre parti è quello sbagliato: infatti sempre più persone paragonano i nostri risultati a quelli della Juventus ma così si finisce soltanto per scontrarsi contro una realtà dieci volte superiore alla nostra. Quando capiremo la vera dimensione della nostra squadra allora potremo gioire e renderci conto di quanto bene stia facendo il Napoli in questi anni. Fino a quel momento prevarranno sempre frustrazione immotivata e diffusione di falsi storici come i famigerati “Noi siamo il Napoli e meritiamo di vincere” e il più radicale “Pretendiamo la vittoria”. Ricordate: la chiave del successo sta anche, se non soprattutto, nel comprendere chi si è davvero e da dove si viene.

5) Il presidente De Laurentiis qualche mese fa affermó che squadre come il Frosinone non dovrebbero mai arrivare in Serie A vista la scarsa competitività che dimostrano una volta compiuto il salto di categoria. Questa dichiarazione ai più apparve arrogante e maleducata eppure adesso abbiamo la prova che non si sbagliava nonostante i suoi modi furono forse sbagliati. Le favole sono belle e personalmente gioisco nel vedere piccole società arrivare ad alti livelli con impegno e passione ma, purtroppo, troppo spesso le suddette realtà una volta raggiunto l’obiettivo fanno davvero poco per rendersi realmente competitive finendo per abbassare (e non di poco) l’appeal del nostro campionato. Sarà dunque necessario capire nei prossimi anni se ci potranno essere i presupposti per aiutare questi club ad innalzare il livello della massima serie italiana oppure si dovrà inevitabilmente valutare una riduzione delle squadre da ammettere in Serie A.

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