Un week end di fuoco nell’ultima giornata di campionato della serie A: un derby, il classico Juve-Napoli e tante polemiche arbitrali che hanno condito quest’ultimo turno stagionale.
CHI SALE – È in netta ripresa la Roma che dopo la striscia negativa fa pareggi e sconfitte ha vinto una delle partite più importanti di ogni campionato: il derby. Ha messo sotto per 3 reti a 1 la Lazio di Immobile che ha potuto gustare per pochissimo tempo l’agognato pareggio. Kolarov e poi Fazio hanno chiuso i conti in un bollente sabato pomeriggio facendo, dunque, uscire da una crisi di inizio stagione i giallorossi galvanizzati dalla vittoria.
Sempre più su anche la Juventus che vince sul Napoli dopo che gli azzurri si erano portati in vantaggio con Dries Mertens. Una rete illusoria la quale ha visto i bianconeri rispondere con doppietta di Mandzukic e spizzata finale di Bonucci, con un Ronaldo mai così in forma. Un peccato davvero per gli uomini di Ancelotti che con una vittoria avrebbero potuto tenere testa al primo posto gli acerrimi rivali. Adesso il -6 rende più tranquilli i sogni di Allegri che, sempre vigile sul campionato, può dedicarsi pienamente alla Champions.
CHI SCENDE – Il tanto amato VAR, quello che tutti negli ultimi anni hanno chiesto a gran voce, è stato messo in cantina più volte in questa stagione. Diversi gli errori gravi, tra cui l’ultimo quello di Firenze quando Valeri senza andare a rivedere al monitor l’azione che ha portato al rigore – inesistente – su Chiesa, lo ha assegnato senza battere ciglio. Da quel penalty è scaturito il gol di Veretout che ha complicato la strada per gli uomini di Gasperini. Da sanzionare il comportamento dell’arbitro in questo episodio. Ora che i dubbi possono essere dissipati facilmente, non ci sono scusanti.
Polemiche anche sull’arbitraggio di Torino: gli azzurri hanno recriminato un trattamento di sfavore da parte di Banti. In particolare la disparità fra i gialli presi dal Napoli e quelli rifilati agli juventini. Voto negativo anche alla tifoseria di casa che ha intonato cori razzisti e beceri, macchiati dai “bu” nei confronti di Koulibaly. Un cancro inguaribile che nel calcio, sport di valori e rispetto, deve essere estirpato. Ancora peggio l’omertà di Allegri quando alla domanda sui cori ha risposto in conferenza di non averli sentiti. Vincenti nel gioco, ma non un esempio etico da seguire.