CHI SALE – Nonostante nel pomeriggio di domenica la Juve avesse vinto giocando a tennis contro il Sassuolo, battendolo per ben 7 a 0, gli azzurri non hanno per niente accusato il colpo battendo il Benevento e riprendendosi il primato. Mertens e poi Hamsik hanno regalato una serata di sorrisi ai tifosi e a Sarri, il quale ha lavorato innanzitutto per dare ai suoi uomini la giusta convinzione nei loro mezzi. Koulibaly, in conferenza, ha detto forse la cosa più importante: “Non sapevo nemmeno che i bianconeri avessero vinto”.
Certamente sarà stata una bugia, ma a buon fine. Questa affermazione certifica ancora di più quanto il campionato dei napoletani non dipenda minimamente dalla grande stagione che, al contempo, sta facendo la squadra di Agnelli. L’allenatore azzurro ha imposto solo determinazione e zero distrazioni, bisogna pensare soltanto a vincere innanzitutto per se stessi e poi, ovviamente, per la classifica. Una mentalità che sta funzionando alla grande, e porta il Napoli sempre più su.
CHI SCENDE – Il non mercato ha portato con sé degli strascichi negativi. Quello più clamoroso è indubbiamente la questione Younes: da acquisto praticamente fatto a papabile pedina di scambio a giugno. Il giocatore, che ha parlato ieri, ha dichiarato la reale possibilità di non vestire mai la maglia azzurra (nonostante abbia firmato un pre-contratto che lo lega di diritto al club di De Laurentiis), quest’ultimo – al contrario – ha affermato il rinforzo tedesco per l’estate come cosa fatta e indiscussa. Insomma, tanta confusione.
Dietro il suo mancato arrivo, oltre i problemi personali, ci sarebbe la pressione del Bayern Monaco il quale vorrebbe prenderlo a zero fra pochi mesi. Fatto sta che una verità univoca non c’è.
Da segnalare anche il grande esordio in Premier League di Deulofeu, il quale ha battuto con il suo Watford il Chelsea di Conte contribuendo con un gol e un rigore procurato. Forse un piccolo rimpianto pensando a come sia finito il capitolo Politano c’è. Senza dubbio di questo polemico e inconcludente mercato se ne parlerà ancora a lungo. Alla scoperta dei no, dei forse e dei sì diventati no.