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Post Napoli-Chievo, parola-chiave: FUORIGROTTA

Ieri è stata una partita come le altre al San Paolo: dominio degli azzurri e vittoria serena e netta. Ormai nell’impianto di Fuorigrotta, il Napoli ha un ruollino di marcia da top team europeo, già 3 le vittorie quest’anno su altrettante partite. La parola-chiave, quindi, non può che essere il quartiere che ospita il fortino di Sarri che l’anno scorso è stato l’unico campo in cui i padroni di casa sono rimasti imbattuti.

F come finalmente Manolo: l’ex Samp si è sbloccato e ieri ha siglato una buona rete facile facile per il suo potente e delicato mancino.

U come unico: Marek Hamsik e il suo centesimo gol sono il premio più giusto per questo giocatore che non è napoletano solo di nascita. In un calcio in cui non ci sono più bandiere, è commovente il legame che ha stretto con il popolo e con la città ed è giusto che sia capitano e simbolo di una squadra che negli anni ha cambiato tutto tranne che lui.

O come olimpionica: la calma di Reina nelle uscite a centrocampo. Pepe ci fai sempre arrivare il cuore in gola, ma ci piaci così e la tua personalità non può che essere un’arma in più per noi.

R come robotico: questo Callejon instancabile sembra un vero e proprio cyborg. Sembra ricaricare le batterie tra una partita e l’altra senza difficoltà.

I come inviolata: lo è rimasta la porta del Napoli anche ieri. E’ stata la terza volta in stagione, la fase difensiva è in netta crescita dopo un inizio titubante. Stavamo solo aspettando il ritorno ai suoi livelli di tutto il reparto arretrato.

G come gol fatti: sono 14, miglior attacco della serie A assieme a quello della Roma che però ne ha subiti tre in più e ha quattro punti in meno in classifica.

R come rispettoso: lo è Sarri dei tempi di inserimento dei nuovi acquisti. Come dichiarato ieri dal maestro di Figline, quello più pronto a debuttare con la maglia del Napoli è Emanuele Giaccherini mentre gli altri per un ritardo fisico o tattico, sono attesi dopo la sosta. Siamo certi che il mister sa quel che fa e sa quando buttare nella mischia i giocatori giusti al momento giusto. Aspettiamo trepidanti.

O come operaio: lo è Cristian Maggio che quest’anno sta facendo rifiatare Hysaj senza farlo rimpiangere. Il terzino lavora a testa bassa e sottotraccia, è un professionista vero che nonostante non attiri su di sè i riflettori, continua a fare ciò che gli viene chiesto senza nè lamentele nè richieste esorbitanti. Chissà che questa non sia l’alba di una seconda giovinezza per lui. Ce lo auguriamo e tutti e, a dirla tutta, se la merita anche.

T come tre: i giorni di pausa prima di incontrare il Benfica per la prima sfida al San Paolo anche della Champions. Vediamo come se la cavano gli azzurri in casa anche in ambito europeo.

T come tre: gli assist fatti da Insigne in questo inizio di stagione. Non male in rapporto ai minuti giocati.

A come ancora imbattuti: il Napoli resta l’unica squadra in Serie A a non aver subìto sconfitte. Occhio ai numeri e ad alle statistiche che celano sempre grandi verità: gli azzurri quest’anno possono essere un osso duro ed un avversario davvero molto difficile da battere.

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