Gazzetta: “Insigne, gioia e tormento: per De Laurentiis non è incedibile. La posizione della moglie e di Raiola…”

Attenzione, materiale altamente infiammabile: trattare con cura. L’ avviso che troviamo su una bombola del gas si può usare metaforicamente anche parlando della situazione di Lorenzo Insigne a Napoli. Perché l’ evangelico detto «nemo propheta in patria» può trovare un suo significato anche nel capitano della squadra di Ancelotti. Di segnali ce ne sono diversi e proviamo ad analizzarli senza precipitazione per capire cosa potrebbe succedere in estate, a mercato aperto. Quali saranno gli scenari, le strategie del club e anche il sentimento del giocatore, legatissimo ai colori e alla città, ma che ultimamente ha dato segnali di insofferenza. Le parole di Lorenzo Sono datate 10 marzo, nel dopo gara di Sassuolo-Napoli. Da capitano Insigne ha segnato nel finale l’ 1-1, ma la sua esultanza si intuisce sia un po’ rabbiosa. Poca gioia, a parte il disegno del cuore con le dita dedicato ai suoi cari. Quella sera prima rifiuta le interviste, ma poi in zona mista tutto di un fiato si libera: «Non voglio fare polemica, ma sono l’ unico a essere criticato se non mi esprimo a certi livelli o se non segno. Questa cosa mi fa un po’ male. Darò il massimo… finché resterò». Quel «finché» ha colpito tutto l’ ambiente napoletano. Lorenzo ha voluto quasi porre un argine. Non che se ne voglia andare dalla sua città, ma questa situazione lo fa soffrire. E un giocatore che soffre – non solo lui – non riesce a dare il massimo. Le parole di De Laurentiis Sono state comprensive umanamente, così come quelle di Carlo Ancelotti che ha difeso il suo capitano come ha sempre fatto con ogni suo giocatore. De Laurentiis all’ indomani ha commentato: «Lasciamo i calciatori liberi di esprimersi». Per poi tornare sull’ argomento da Salisburgo, il 13 marzo: «Insigne non è sul mercato perché nessuno ce lo ha chiesto. È un giocatore straordinario, appetibile. Ma non c’ è un prezzo per lui, altrimenti avremmo messo una clausola». Che è un concetto importante e articolato, ma non significa esattamente incedibile. Tra l’ altro proprio domenica scorsa, il presidente parlando più in generale del prossimo mercato del Napoli ha detto: «Con il tecnico abbiamo le idee chiare su chi è più adatto per un gioco ancelottiano e chi invece, pur essendo un grandissimo campione di grandi prospettive, forse è meglio che giochi da qualche altra parte». Un’ affermazione quest’ ultima, che restringe il campo a pochi giocatori azzurri. Focalizzare su Insigne non è pensar male, ma semplice osservazione.

I silenzi di Raiola Hanno una spiegazione concreta, oltre le strategie possibili e immaginabili. Mino Raiola non è ancora formalmente l’ agente di Insigne, che ancora non ha risolto del tutto le questioni con i vecchi procuratori, con i quali esistono un contenzioso e strascichi giudiziari. Il potente agente dunque resta nell’ ombra e in attesa. Al momento non ha intenzioni di scatenare guerre col Napoli (ricordate cosa successe al Milan per Donnarumma) soprattutto perché il suo nuovo protetto non ha problemi di contratto col club, visto che ha un soddisfacente contratto da oltre 4,5 milioni netti a stagione, in scadenza nel 2022 .

La famiglia Ma Lorenzo potrebbe anche convincersi che proprio l’ amore per Napoli diventerebbe un freno alla sua carriera. E a quel punto nella scelta conterà molto la famiglia e la moglie Jenny in particolare. Tutto può succedere e chissà che alla fine una Coppa alzata non possa essere il lieto fine che caccia i cattivi pensieri. Quelli infiammabili.

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