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CdS: “Cinque uomini per due maglie. I dubbi di Ancelotti in attesa della Juventus”

Si ricomincia sempre così: pensando, ma per un istante, a ciò ch’ è stato a fingendo d’ ignorare, e per un giorno solo, a quel che verrà. Si riparte da Parma, da un’ ora ricca di calcio moderno, l’ impasto perfetto tra la fase attiva e quella passiva, la felicità d’ aver ritrovato la strada maestra (del gol) e poi ci guarda intorno, si coglie la soddisfazione in Amin Younes di nuovo in gruppo e il sorriso di Mario Rui, che almeno avverte il profumo dell’ erba, aspettando che arrivi il momento per dimenticare Firenze e quel dolorino che gli ha tolto energia. Si procede classicamente, il riscaldamento con gli ostacoli bassi, la partitina a porte piccole, il lavoro tecnico, le esercitazioni sulle punizioni e poi si va oltre, ma silenziosamente, tenendo per sé ogni minima riflessione, perché c’ è una settimana intera dinnanzi e le motivazioni vanno tutelate.

PRIMO DUBBIO. C’ è stato un tempo in cui il rischio di perdersi nelle scelte di Ancelotti è divenuto reale, però adesso lo «scheletro» del Napoli è palpabile, si coglie nelle gerarchie cristallizzate, eppure niente è per sempre, men che meno per la Juventus. Il primo dubbio, stavolta, è a sinistra, con un ballottaggio che vive tra Hysaj e Ghoulam, interpreti differenti del ruolo di fluidificante a sinistra (ora si chiamano esterni difensivi) e dunque in corsa per un posto che, quando la partita è ancora sufficientemente lontana, appartiene più all’ albanese che all’ algerino. La linea è tracciata, dinnanzi a Meret: a destra ci va Malcuit, la coppia di ferro centrale è Maksimovic-Koulibaly, e dunque resta ipoteticamente il quarto da aggiungere.

SECONDO DUBBIO. Poi si entra nelle certezze, o almeno così pare, del centrocampo, terra dominata da Callejon, da Allan, da Fabian Ruiz e da Zielinski: ma se si dà un’ occhiata al «Tardini», al primo tempo di Mertens, e si proietta poi quell’ immagine al San Paolo, a Napoli-Juventus, comincia ad allungarsi un altro interrogativo, sul partner da consegnare a Milik. Ora c’ è anche Insigne, ha scontato la squalifica, e il Napoli gli chiede di essere valore aggiunto, di sistemare il proprio talento nei momenti -chiave, di diventare decisivo come sa esserlo l’ uomo dei sogni: meno quattro alla partitissima, lui o Mertens, come se nulla fosse cambiato rispetto al passato (anche quello remoto).

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