Un luogo di culto per chi ogni domenica è vicino alla squadra e compie sacrifici unicamente per sostenere i colori azzurri, un’occasione per alimentare ulteriormente il potenziale della malavita organizzata per chi, col calcio, non ha davvero nullaa che vedere. Come racconta Il Mattino, nel corso di Napoli-Sampdoria lo stadio San Paolo è stato teatro di qualcosa che va oltre la semplice rissa, ma di un vero e proprio scontro tra clan per la conquista degli affari nel centro cittadino. Secondo il quotidiano, i protagonisti dell’episodio sarebbero ricollegabili da un lato ad alcuni esponenti del clan Sequino-Esposito (storicamente radicate nel rione Sanità), dall’altro invece alcuni elementi indicati come vicino ai Sibillo, vale a dire alla cosiddetta paranza dei bimbi di Forcella.
La frase che avrebbe scatenato il parapiglia sugli spalti dovrebbe esser stata: “Dovete andare via di qui…”. E’ già in corso un’inchiesta affidata alla Digos e alla Dda di Napoli, sotto il coordinamento dei procuratori aggiunti Vincenzo Piscitelli (reati da stadio) e Filippo Beatrice (pool anticamorra), al lavoro su immagini e filmati che raccolgono momenti della rissa di domenica notte. Immagini pubblicate oggi dal Mattino, che raccontano momenti di violenza assoluta.
Il nocciolo della questione sta nel fatto che i Sibillo non sono ben accetti in curva A, dove la presenza di qualche soggetto legato alla baby paranza di Forcella non viene vista di buon grado. In ballo ci sono ragioni puramente economiche: in particolare, la gestione dello spaccio di hashish, diffuso soprattutto durante le ore precedenti alla partita ed a cavallo tra primo e secondo tempo. Un vero e proprio business, anche alla luce delle tantissime trasferte organizzate dai supporter azzurri durante le quali la stessa situazione si presenta nei punti più disparati d’Europa. Cento, duecento tifosi sono irriducibili e vanno ovunque, vengono scortati e hanno una certa capacità di movimento: occasioni d’oro per chi ha interesse a condurre traffici con altri paesi, anche in questo caso senza incappare in controlli o sanzioni. Uno scenario noto, quello dei rapporti tra tifo e crimine cittadino, che si evolve e si alimenta nel corso del tempo.
La Procura di Napoli sta cercando di approfondire quanto avvenuto domenica notte. Si punta a raccogliere informazioni utili ad identificare i protagonisti di una manciata di minuti di violenza pura. Una situazione gravissima, soprattutto se venisse confermato il legame tra duellanti e clan in lotta a Napoli. Infatti, raramente in questi anni, anche in pieno periodo di faida, lo Stadio San Paolo è stato utilizzato per regolare i conti tra cosche in guerra. Non si sa bene cosa sia accaduto domenica né quale equilibrio possa essersi rotto, ma la vicenda di per sé è sufficiente a spingere gli inquirenti a riflettere su quanto avvenuto poche notti fa nell’impianto di Fuorigrotta.
Fonte: Il Mattino