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Bruscolotti: “Questione arbitri? Sono d’accordo con De Laurentiis. Cosa mi ricordo della Juve? In campo mi dava fastidio che bastava una mezza parola mia o di un mio compagno per essere ammoniti o espulsi”

È furioso come se stesse difendendo ancora i colori azzurri in campo, Beppe Bruscolotti, dopo aver visto Napoli-Juventus, e le clamorose decisioni di Tagliavento.

Malafede?

“No, sono un uomo di calcio e l’idea della malafede non mi ha mai sfiorato”.

Incompetenza?

“No, non dico questo. Però parlo di errori arbitrali che nella partita del San Paolo hanno chiaramente favorito la Juve. Non mi riferisco solo al gol in fuorigioco di Caceres, con la posizione irregolare sia dell’uruguaiano che di Chiellini, ma anche all’autogol di Caceres, secondo me regolare e al passaggio indietro di Chiellini a Buffon non sanzionato dall’arbitro”.

Il fuorigioco sul gol juventino era netto…

“Infatti, incredibile che non sia stato rilevato, eppure adesso sono in sei, quasi quasi era meglio prima, quando arbitravano solo in tre… Un errore”.

Il presidente De Laurentiis ha scritto un tweet: la Juve è già forte se è anche aiutata dagli arbitri diventa imbattibile. Lei che ne pensa

“Sono d’accordo con lui”. 

Nel senso?

“Nel senso che battere la Juve è già un’impresa perché è stata sempre la squadra più forte d’Italia, salvo qualche breve parentesi. Se poi può contare anche su gol irregolari come quello di Caceres diventa davvero difficilissimo batterla”. 

Perché storicamente tanti episodi arbitrali a favore della Juve: ha provato a darsi una spiegazione?

“Rispondo come Benitez, contro la Juve ci può stare… Mi è piaciuta la sua ironia. E preferisco chiuderla qui,altrimenti ci fanno passare anche per noi napoletani vittimisti e sinceramente questo non mi va proprio”.

Chiudiamola come?

“Storicamente gli episodi molto discutibili si ripetono a favore della Juve ed è successo anche domenica sera al San Paolo. Alla fine resta il risultato: la Juve ha vinto 3-1 ed è inutile andare ancora avanti per giorni con le parole”. 

Lei quando si è arrabbiato di più contro la Juve?

“Lasciamo perdere il passato, pensiamo al presente, la Juve ha beneficiato di un errore ma comunque ha giocato una bella partita”.

Insistiamo, quando si è arrabbiato di più contro la Juve?

“In campo mi dava fastidio che bastava una mezza parola mia o di un mio compagno per essere ammoniti o espulsi. Invece tante volte le proteste degli juventini non venivano sentite dagli arbitri e dai guardalinee. E spesso sentivo parole molte più pesanti di semplici proteste…”.

E lei come si comportava da capitano?

“Lo facevo presente agli arbitri,gli riferivo del comportamento dei giocatori della Juventus e mi veniva risposto di star zitto, altrimenti sarei finito io fuori dal campo per proteste”.

C’è voluto Maradona per cambiare la storia?

“Già ma battere la Juve restava un’impresa. Ricordo benissimo la punizione al San Paolo con la barriera bianconera che avanzò fino a pochi metri da Maradona. Però c’era la variabile Diego che si arrabbiò e disse prima di calciare che avrebbe segnato lo stesso. E così fu”. 

Se la ricorda la finale di Supercoppa a Pechino?

“Certo, purtroppo anche quella sera la Juve venne avvantaggiata da diversi episodi arbitrali. Successe veramente di tutto, dal rigore alle espulsioni di Pandev e Zuniga. Quella sera il Napoli avrebbe meritato di vincere”. 

Lei è favorevole all’introduzione della tecnologia?

“Assolutamente sì, il calcio dovrebbe mettersi al passo con i tempi. Il supporto tecnologico aiuterebbe gli arbitri e metterebbe fine alle polemiche perché nessuno potrebbe prendersela più per la decisioni arbitrali”.

Introdurrebbe subito quindi, il supporto gol o non gol?

“Certo, sarebbe già un passo avanti, visto che sono stati già diversi i gol non visti oppure quelli convalidati con la palla che invece non aveva varcato la linea”.

Ad esempio c’è il gol di Muntari del Milan non convalidato contro la Juve…

“Sì, è stato uno degli errori arbitrali a favore della Juve”.

Secondo lei adesso il compito degli arbitri è diventato più difficile rispetto ai suoi tempi?

“Sicuramente sì perché la velocità di palla è maggiore, c’è una maggiore fisicità e anche gli allineamenti sui calci di punizione sono diversi perché prima si marcava più ad uomo adesso invece i difensori stanno più attenti a tenere la linea. Ecco perché la tecnologia darebbe sicuramente un aiuto”.

Da napoletano la sua rabbia era ancora maggiore: da calciatore come riusciva a superare momenti del genere?

“Credendo sempre nei valori del calcio e dello sport e impegnandomi ancora di più in allenamento. La storia dice che la Juve ha vinto più di tutte ma c’è stato spazio anche per le altre. Vincere con il Napoli è indubbiamente più difficile ma la soddisfazione di conquistare qui uno scudetto è unica. Ho avuto la  fortuna di provare questa gioia e spero di poterla rivivere da tifoso”. 

Ha mai provato in campo la sensazione che la Juve era imbattibile anche perché favorita da episodi arbitrali?

“Questo no. Però dico che battere la Juve era sempre un’impresa e per riuscirci dovevi giocare sempre in maniera straordinaria, come ad esempio nel 3-1 a Torino con Maradona. Era l’unico modo per battere una squadra molto forte e così non c’era spazio per eventuali recriminazioni”.

Fonte: Il Mattino

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