TORMENTO. Altrimenti, sarebbe già stata fatta: Britos a sinistra, al posto di Ghoulam, e tutto invariato, come a Doha e come sempre, con Maggio a destra ed Albiol e Koulibaly in mezzo. E invece riflettere è doveroso, perché il francese – se sta bene – fa la differenza, e vabbé che la fa persino quando sta male. Però la tentazione è forte ma viene immediatamente dopo la chiamata di responsabilità ch’è nelle corde di Benitez: si parte (in teoria) con quelli che allo stato rappresentano i titolari; poi si deciderà ad ora di pranzo, dopo aver osservato negli occhi ognuno ed aver tentato di capire.
UNO DI TROPPO . In mezzo, come sempre: perché ormai le gerarchie, l’ha detto il Qatar, sono affidare ad impercettibili sensazioni. Basta poco per mutar la scena e dunque la formazione della mediana, che per il momento prevede David Lopez e Gargano ma che con un Inler nel pieno delle proprie facoltà può sempre ridisegnare lo scenario. Ma lo spagnolo e l’uruguayano garantiscono non solo la corsa ma pure qualche pallida geometria ed allora si può fare, senza stravolgere più di tanto una struttura che ha lasciato il segno in Supercoppa.
A SINISTRA. L’esplosione “qatarina” di De Guzman induce a ritenere l’olandese in pole position sulla corsia di sinistra, la fascia amica di Mertens che però – rispetto al concorrente – offre minor copertura. L’equilibrio deve regnare sovrano, sempre, e ciò consegna a De Guzman la maglia da titolare e costringe Mertens a utilizzare – dovesse capitargli – lo spezzone di partita per spaccarla. Poi è tutto chiaro – così pare – con Callejon a destra, Hamsik nella sua posizione di seconda punta oscillante ed Higuain a far paura al Cesena.
Fonte: Corriere dello Sport