Koulibaly stacanovista, è lui il vero insostituibile di Rafa

Iron Koulibaly. Il nuovo insostituibile di Rafa: 15 partite giocate sulle 16 archiviate dal Napoli, l’odore della sedicesima volta che aleggia forte nell’aria di Firenze e un paio di considerazioni davvero interessanti da sottolineare. Dunque, vediamo: dopo Rafael, il portiere schierato sempre e comunque fino al giovedì di coppa, il gigante francese è il giocatore più impiegato da Benitez. Anche più di Callejon e Albiol. E anzi a dirla tutta, mettendo su un paragone con la stagione precedente, a parità di partite e competizioni Koulibaly ha superato anche Raul lo spagnolo. Bienvenido nell’elenco dei totem di Rafa.

CHE NUMERI. E allora, i grandi numeri di Kalidou. Una specie di colosso di Rodi di 23 anni trapiantato in Lorena che la natura ha dotato di mezzi fisici a dir poco straordinari: 10 gettoni in campionato, sempre presente e fino alla fine, e così anche nella breve parentesi di Champions (andata e ritorno con l’Athletic); 3 volte su 4 in Europa League, con l’unica panchina della sua stagione a Berna con lo Young. Totale: 15 partite sulle 16 disputate dagli azzurri, 1.350 minuti nelle gambe (esclusi recuperi), un gol (con il Verona al San Paolo). E una crescita a dir poco esponenziale che non è passata inosservata: da Napoli a Parigi.

RAUL E KALIDOU. Già, la cosa curiosa è che il mondo del calcio francese, nonostante le esperienze con il Metz prima e con il Genk in Belgio poi, pare lo stia cominciando a seguire con un certo interesse da poco. Pochissimo. E non è un caso che L’Equipe, un must del calcio d’Oltralpe, abbia stilato un giudizio a dir poco lusinghiero nei suoi confronti dopo la vittoria con la Roma, partendo dal connazionale – e già nazionale – Yanga-Mbiwa: “E mentre tutti aspettavano Mapou?”. E’ venuto fuori quel cavallo di razza di Koulibaly. Rafa lo ha scelto e ora sorride sornione. E tra l’altro sono proprio le statistiche a spedirlo in orbita: rispetto a una stagione fa, quando Albiol recitava un po’ il soggetto che oggi è del gigante di origini senegalesi, Koulibaly conta tre partite in più a parità di periodo: 15 contro 12. Segreti? Macché: alimentazione e preparazione sono quelle di tutti gli altri.

IMPRESCINDIBILE. Iron a dire poco, insomma. E oggi con la Fiorentina bisognerà aggiornare ancora i calcoli: più uno, merci beaucoup. Rafa a lui non rinuncia mai: non lo ha fatto in Europa League con lo Young Boys, scegliendolo come uno dei tre confermati rispetto alla Roma (insieme con Rafael e Insigne), non lo farà mica oggi. Quando bisognerà vedersela con una squadra vera, arrabbiata e affamata: la rincorsa verso i sogni non può prescindere da Firenze. E dunque da Koulibaly. Al di là della potenza esplosiva e dallo strapotere fisico, sintetizzati in quella cavalcata con i giallorossi sulla fascia destra del San Paolo, il giovane francese sta stupendo anche per i progressi e la personalità: rispetto all’inizio della sua stagione, ormai gli errori sono diventate boe in mezzo a un mare di anticipi, spunti nell’uno contro uno, lanci precisi e miglioramenti tattici. I margini, comunque, sono ampi: la foga, a tratti, lo tradisce ancora, ma è una considerazione destinata a sparire. Sì, perché Kalidou è anche un professionista modello: e il lavoro, come sempre, paga.
Fonte: Corriere dello Sport

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