Benitez scatena la polemica tra i tifosi: sul web discussioni pro e contro l’allenatore

Una personalità forte divide sempre. È il caso di Benitez: mai come in queste ultime settimane, le dichiarazioni del tecnico spagnolo hanno fatto discutere tifoseria e opinione pubblica. “Mi fanno passare per uno piovuto dal cielo, che non sa cosa fare con questa squadra. Dopo 28 anni di carriera merito più rispetto”: sono state le parole, forti, pronunciate dopo la vittoria sul Sassuolo a Reggio Emilia. Sui social e sui siti si sono subito creati i partiti: pro e contro Rafa, e chi sostiene lo spagnolo ha messo in risalto i quattro gol incassati dall’Inter dell’ex Mazzarri contro il Cagliari.

Pino Taglialatela, ex portiere del Napoli e ora presidente dell’Ischia in Lega Pro, individua nel mercato insoddisfacente le cause di questo difficile avvio di stagione. “C’è insofferenza da parte di tutti perché aspettavamo 2-3 grandi innesti in un organico già competitivo. Con la partenza inspiegabile di Reina, alla squadra è mancata anche personalità. Benitez reagisce, e fa bene, perché si sente attaccato da ogni parte ma lasciamolo lavorare in pace: dove lo troviamo un altro del suo valore? Piuttosto mi aspetto che siano i giocatori a toglierlo dall’imbarazzo: adesso tocca a loro dimostrare che la squadra è dalla sua parte”. 

Enzo Montefusco, giocatore e allenatore di un altro Napoli, è dalla parte di Rafa. “È una garanzia per noi napoletani, lo scorso anno ha fatto un grande lavoro. Forse vive momenti di confusione che possono far parte della vita di ognuno. Non vedo chiarezza e non per colpa del tecnico: ci era stata promessa una squadra da scudetto e invece la politica societaria è stata impronta- ta al risparmio. Il mio non è un consiglio ma a Benitez dico di essere più malleabile tatticamente: con i giocatori che si ritrova in rosa, qualche volta può giocare anche con tre centrocampisti”. 

Sergio Longhi è presidente di Azzurra Lex, l’associazione composta da avvocati tifosi azzurri esperti in materia di diritto sportivo. “Non condivido i comportamenti del nostro tecnico. Un allenatore deve tenere in pugno lo spogliatoio e concentrarsi solo sul campo. Guardi alla squadra, non alla città o a darci suggerimenti su come va governata, o ai tifosi su come comportarsi. Esterna troppo, dimostri di essere bravo sulle cose che gli competono. E sia più coraggioso nel denunciare le cose che non vanno: non c’è sintonia tra lui e la società, lo hanno notato tutti”. 

Fonte: Il Mattino

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