Un processo di internazionalizzazione di una società non necessita di personale straniero, ma seguire una politica simile vuol dire basarsi su un modello internazionale (europeo in questo caso). ADL ha più volte ha ribadito che il suo concetto è quello di iniziare a coltivare talenti nel settore giovanile, proprio come il Barcellona, i cui successi sono sotto gli occhi di tutti e più che mai di attualità. Per tale motivo appare strano come oltre mezzo popolo partenopeo sia rimasto sbalordito di fronte alla scelta del nuovo tecnico Maurizio Sarri. L’allenatore toscano, nato a Napoli, di gavetta ne ha fatta fin troppa, ma il destino sta sanando il suo debito con lui.
Principi sani e cultura da vendere, non solo nel calcio, se si pensa che si sta parlando di un ex dirigente bancario. Un lavoratore abituato a portare a casa il pezzo di pane e non la Ferrari. Sarri compie il proprio dovere con cura maniacale, mettendoci anima e cuore. Umiltà e piedi per terra: insomma un mix di qualità che francamente non sembrassero avere gli altri candidati alla panchina azzurra. Molti di grande hanno solo il nome, come Benitez, che di certo non ha lasciato un ricordo così felice in Campania. Sebbene sia al suo primo anno di serie A, il tecnico ex Empoli dimostra di conoscere il nostro campionato come le proprie tasche (quelle della rigorosa tuta che indossa a bordo campo: la giacca la rifiuta) a differenza di magari un Emery che si sarebbe dovuto adattare a tutto un altro tipo di gioco.
Grazie a lui molti giocatori semisconosciuti, da una vita in cadetteria, hanno trovato soddisfazione e consacrazione. Si pensi a Valdifiori, calciatore rivelazione della serie A, che potrebbe approdare a brevissimo ai piedi del Vesuvio; oppure ai vari Saponara, Mario Rui, Tonelli ed ovviamente Rugani, pezzo pregiato della Juventus. Sarri, dunque, dopo aver lavorato e raffinato molti diamanti grezzi, oggi potrebbe vestire i panni del cliente, facendo la spesa nella sua ex gioielleria. Le perplessità non mancano, ma questi ragazzi hanno impressionato tutti, azzurri compresi, che contro questi giovanotti scalmanati hanno collezionato solo un punto e subito sei gol. I presupposti per una stagione incandescente non mancano. Il buon Maurizio, ne siamo sicuri, si sta già dando da fare.
Adriano Arpaia
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