Fiorentina-Napoli 1-3, Coppa Italia. Una delle miglior partite del Napoli ma in particolare dello “scugnizzo” Lorenzo Insigne che con la doppietta ai viola contribuì a regalare la Coppa Italia ai tifosi.
Il match sicuramente non era partito nel migliore dei modi. Si vociferava che un tifoso napoletano fosse stato ferito, poi che fosse deceduto. Non si voleva più giocare, il rispetto per la vita altrui era molto più importante di una sfida calcistica. Poi il comunicato ufficiale: Ciro Esposito è ancora vivo, in grave condizioni ma non ancora volato in cielo.
Da lì la polemica che coinvolse l’ultras partenopeo Gennaro de Tommaso detto “Genny ‘a carogna“ che, insieme al capitano Hamsik, parlò a lungo sul da farsi ma tanti, maliziosamente, lo incolparono di aver deciso lui se si dovesse giocare o meno. Alla fine, dopo più di mezz’ora di ritardo, l’arbitro fischiò l’inizio.
Subito il Napoli attaccò una Fiorentina che, comunque, aveva assenze pesanti quali Gomez e Cuadrado con Rossi subentrato solo nei minuti finali.
Quella sera, nonostante la tragedia che non c’entrava nulla col calcio, si coronò il sogno di un umile ragazzo di Frattamaggiore, il quale, dopo un anno di contestazioni e lacrime, riuscì ad insaccare la porta difesa da Neto ben due volte in pochi minuti.
La partita, quindi, sembrava apparentemente chiusa. Il Napoli stava nettamente dominando con un Hamsik all’arrembaggio e gli esterni che correvano forsennatamente. Una piccola distrazione difensiva e un bel goal di Vargas riaprirono tutto. Il primo tempo terminò con tre reti e il vantaggio azzurro.
Nel secondo tempo si scaldarono gli animi e la situazione divenne più nervosa, tanto che Inler venne espulso per doppia ammonizione. La squadra di Benitez si ritrovò in dieci con ancora tanto tempo a disposizione per gli avversari di affondare il colpo e portarsi sul pareggio, ma quando in panchina si ha un “vulcano” come Dries Mertens, tutto si complica.
Il folletto belga, entrato nel rettangolo verde al posto di uno stanchissimo Marek, chiuse il match segnando il terzo goal napoletano.
La Coppa, dopo due anni, tornò nelle mani del Napoli. Non si festeggiò quella notte per onorare Ciro, ma un regalo più bello di quello, prima di lasciare questa Terra, non poteva esistere.
“E’ per te questa coppa, grande tifoso azzurro“.