Hamed Junior Traorè, ex calciatore del Napoli, sta oggi incantando all’Auxerre. Tra le file della formazione francese, ha totalizzato 5 gol e un assist in 9 presenze. Un rendimento che non ha lasciato in tanti indifferenti, specie se si pensa che nei 6 mesi trascorsi tra le fila dei partenopei non ha lasciato il segno. Visto una formazione che è sì prima ma che fa fatica a segnare, poteva essere l’ivoriano un elemento importante a disposizione di Antonio Conte?
Riavvolgiamo il nastro. L’ex Sassuolo (formazione in cui si è fatto molto ben notare), a seguito del suo costoso trasferimento al Bournemouth (circa 25 milioni di euro), non ha mai trovato pace. Una serie di infortuni, a cui si aggiunge l’aver contratto la malaria, gli ha impedito di poter incidere in Premier League. Infatti, tra le fila della squadra inglese, ha totalizzato 13 presenze ed un solo gol in Carabao Cup contro lo Swansea. Motivo per cui è presto finito ai margini della rosa.
Nonostante i suoi problemi, il Napoli ha comunque scelto di scommettere su di lui. Prestito con diritto di riscatto fissato a 25 milioni. Una cifra importante, di quelle che fanno pensare ad un calciatore che può lasciare traccia. Di lui attrae non solo la capacità di incidere, ma anche la sua duttilità. Infatti, può giocare sia da ala che da trequartista, risultando funzionale in più sistemi di gioco. Tuttavia, appena arrivato in azzurro, ha bisogno di rimettersi in condizione, tant’è vero che il suo debutto arriva a metà febbraio in occasione della partita Napoli-Genoa 1-1, che poi costerà la panchina a Walter Mazzarri.
Anche nelle partite successive, nonostante qualche piccolo spunto che ha fatto ripensare al calciatore visto in neroverde, non ha mai fatto impazzire le folle. Lo spazio a sua disposizione, col passare delle partite, diventa sempre di meno. Alla fine della stagione le presenze saranno 11, senza portare a referto né gol né assist. In particolare, nelle ultime uscite stagionali, l’ivoriano trova sempre meno spazio, finendo per essere utilizzato col contagocce nelle ultime uscite stagionali. Sembra la cronaca di uno dei tanti fallimenti di una stagione maledetta, in cui nulla è andato per il verso giusto. Dunque, il riscatto è sfumato.
Tornato al Bournemouth, ecco per lui un nuovo prestito, stavolta ai neopromossi in Ligue 1 dell’Auxerre. Questo trasferimento, che è risultato anonimo per tanti, si è rivelato invece molto fruttifero. Tra le file dell’AJA è letteralmente rinato, ed è uno dei punti di forza di una piccola squadra alla caccia della salvezza. Tra le marcature, ne è arrivata anche una al Marsiglia di Roberto De Zerbi, sconfitto per 3-1. Numeri che hanno fatto drizzare le orecchie a tanti, in particolare a chi lo ricordava nei suoi migliori giorni al Sassuolo. Queste voci, sono ovviamente arrivate anche a Napoli, dove l’ivoriano non ha inciso. Dunque, può essere un rimpianto per gli azzurri?
Il talento di Traorè è fuori discussione. Fin dai suoi primi trascorsi nei tracciati giovanili, è parso subito come il calciatore andasse ad un altro passo rispetto ai suoi colleghi. In particolare, tra le fila del Sassuolo ha dimostrato di poter arrivare anche ad alti livelli, finendo per attrarre numerosi club. A spuntarla, tra tutti, è stato il Bournemouth, dove per una serie di fattori non ha inciso. Al Napoli, è arrivato a seguito di un momento particolarmente difficile, con una squadra in enorme difficoltà, sia fisica che mentale. In un contesto del genere, scommettere su un calciatore in crisi d’identità è un’enorme follia. Non si può prendere un elemento sì forte, ma reduce da numerosi infortuni e dagli strascichi della malaria e sperare che renda per magia. Ogni calciatore ha bisogno del giusto contesto per rendere, soprattutto se è reduce da un periodo difficile.
Detto questo, Traorè non dev’essere considerato un rimpianto. Il costo del suo riscatto era comunque elevato, e scommettere nuovamente su un calciatore che probabilmente avrebbe giocato da alternativa sarebbe stato un enorme rischio. Va anche ricordato che sta incidendo in un contesto piccolo in Ligue 1, in una squadra come l’Auxerre il cui obiettivo prioritario sarà salvarsi. Un’ottima meta per ripartire, ma che non può lasciare particolari indicazioni su se il calciatore sarà mai in grado di raggiungere nuovamente i livelli di tre stagioni fa.
Il punto focale del discorso è: tutta l’operazione è stata condotta male. Un eventuale azzardo su un profilo simile poteva essere fatto in estate, portandolo così in ritiro e permettendogli di svolgere la preparazione dal giorno 0. Integrarlo in un contesto così difficile è stato un errore tra i più significativi della scorsa stagione. Non bisogna osservare con rimpianto. Ma, come il ricordo di come non bisogna operare sul mercato. Gli acquisti, che riguardino un calciatore giovane, una scommessa o un profilo esperto, vanno effettuati con criterio. Non andando a selezionare il primo che passa per la testa, come fatto con lui. Queste cose, vanno ricordate sempre. Anche nei periodi dove sembra che tutto stia girando bene. Certi errori non vanno mai più. Oppure, è giusto che certe situazioni vengano gestite in maniera diversa e più attenta.