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Napoli psicologicamente a terra. Non sarà il mercato a salvare una situazione così disastrosa

Napoli, non riesci a cancellare il tuo passato
fonte foto: Ssc Napoli

È un Napoli spento quello che arriva a giocarsi la prima gara della Serie A 2024-25. Al Bentegodi, gli azzurri si presentano con spunti di gioco nemmeno troppo negativi, ma mai accompagnati dalla giusta foga agonistica. Il risultato, è un gioco mai troppo frizzante e spesso nervoso. Gli azzurri sono mancati di lucidità e precisione. Le carenze segnalate con il Modena, in Coppa Italia, non sono state riparate. Potrebbe trattarsi di un ritardo di condizione, ma non bisogna trasformare questa in un alibi. Perché una squadra può correre anche il doppio della propria avversaria, ma senza lucidità non avrà mai modo di concretizzare ciò che fa. Ne è un ottimo esempio di questi concetti il Verona che, pur non disponendo di grandi calciatori, ha interpretato un buon piano gara con grande umiltà e concentrazione, vincendo con merito.

I problemi del Napoli, ormai non è più un segreto, sono di natura psicologica. Antonio Conte è sì un maestro nel lavorare su quest’aspetto, ma, più di una volta i calciatori partenopei sono venuti meno quando è stata l’ora di tirar fuori gli attributi. Il rischio maggiore, è che qualcuno possa rendere la metà, e non il doppio come ci si poteva immaginare. Dunque, potrebbe essere necessaria qualche soluzione diversa, che non riguardi solo il mercato. Perché dinanzi ad un disastro del genere, un Lukaku e un David Neres appaiono più come pezze, non come risolutori. È ora che tutti righino dritto, dal primo all’ultimo. Altrimenti, le annate storte potrebbero essere più di una.

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