Mercato Napoli, cosa manca per essere completi?

Manca pochissimo all’inizio della Serie A 2024/25, ed una delle sensazioni che aleggia maggiormente è quella che il Napoli non sia completo. I partenopei, infatti, dopo aver chiuso l’acquisto di Alessandro Buongiorno, sono incappati in una fase di stallo, principalmente dovuta al caso Victor Osimhen. La partenza del nigeriano avrebbe sbloccato l’arrivo di Romelu Lukaku (centravanti designato da Antonio Conte) oltre ad altre trattative. Ne è generato un immobilismo che si trascina fino ad oggi, con una rosa che ha bisogno di altri tasselli per poter competere ad alti livelli. Dunque, di cosa necessitano gli azzurri per potersi definire una squadra in grado di poter sostenere la lotta per le prime posizioni del campionato?

PORTIERI, DIFESA E LATERALI

Nulla da dire sul reparto dei portieri. La società, ha deciso di puntare nuovamente su Alex Meret, oltre che su Elia Caprile, reduce da una stagione positiva all’Empoli. Negli ultimi giorni, si è parlato di una possibile partenza del friulano, oppure dell’acquisto di un altro estremo difensore di livello che potesse alternarsi con lui. Al momento però, nulla sembra essere davvero concreto. Detto ciò, l’avvicendamento di Caprile può considerarsi una mossa giusta. Alle spalle di Meret, può iniziare a farsi valere e magari guadagnare un giorno il posto da titolare. L’ex Bari ha ottime potenzialità, tanto che qualcuno lo ha anche proposto nell’11 iniziale. Sicuramente, puntare su un elemento già in rosa è una buona scelta, anche per dimostrare che si può lavorare con profitto sui giovani.

Nel reparto difensivo e degli esterni, è tutta una questione di incastri. Il trio difensivo titolare, almeno stando alle ultime amichevoli, dovrebbe essere Di Lorenzo-Rrahmani-Buongiorno. Volendo, si può spostare l’ex Torino al centro, e magari schierare dal primo minuto uno tra Rafa Marin e Juan Jesus. Da valutare però, e fondamentale nel capire se questo reparto andrà ritoccato, sarà l’utilizzo di Mathias Olivera. L’uruguaiano, potrebbe essere sfruttato da Conte sia come laterale che come braccetto. Nel caso prevalesse la seconda opzione, la squadra necessiterebbe di un’alternativa a Leonardo Spinazzola. Forse, l’ingaggio dello svincolato Mario Hermoso, avrebbe posto fine ai dibattiti, stabilendo con precisione chi sarebbero stati i titolari e le alternative. A meno che non venga reintegrato Mario Rui, traslando così in maniera definitiva l’ex Getafe.

A destra invece, il titolare sarà Pasquale Mazzocchi, con Alessio Zerbin da alternativa. Entrambi, possono giocare sulla fascia opposta. Ciò che tocca sapere qui, è se i due saranno in grado di reggere per un campionato intero. Certo, potrebbe essere spostato più in alto Di Lorenzo, ma qui si va ad aprire un altro portone di discussione. Non è preferibile disporre di una vera alternativa o titolare rispetto allo spostare un altro calciatore in una posizione differente? La duttilità è sicuramente una caratteristica importante del calcio moderno, ma non può essere utilizzata per avere a disposizione uno o due elementi in meno in rosa. Dunque, gli incastri racconteranno molto della difesa, un reparto che è sì migliorato rispetto alla scorsa stagione, ma che ha magari bisogno di quei puntini sulle i per essere definitivamente a posto. 

CENTROCAMPO 

Il centrocampo del Napoli è un po’ come un bellissimo tappeto sotto il quale si nasconde molta polvere. Con ogni probabilità, la coppia titolare sarà composta da Stanislav Lobotka e André Frank Zambo Anguissa. Due calciatori che sanno giocare insieme e che sotto Conte possono rendere ad alti livelli. Ci sono però delle forti criticità. La prima è che non si sa chi saranno i reali sostituti, la seconda è che entrambi portano in cascina pochissimi gol. Soprattutto quest’ultimo aspetto va migliorato, poiché in partite bloccate l’avere un centrocampista in grado di aprire la lattina può essere di enorme importanza. 

Al momento, nella mediana si sta operando maggiormente nelle uscite. Jens Cajuste sembra ad un passo dall’Ipswich Town, mentre Gianluca Gaetano ha richieste dalla Serie A. La vicenda di Michael Folorunsho ha invece dei tratti surreali. Subito dopo il rinnovo fino al 2029, il calciatore è stato messo sul mercato, ed è tra i cedibili. Una follia, se si pensa che è al momento l’unico in grado di poter sostituire Anguissa, anche se con caratteristiche differenti. Se per eventualità non dovessero partire, il rischio è di ritrovarsi in rosa degli elementi scontenti, seppur utili alla causa (sia Gaetano che Folorunsho hanno delle doti realizzative da tenere sott’occhio). Un errore da non ripetere, specie dopo aver assistito ad una stagione disastrosa come quella precedente.

Sul piano delle entrate invece, dopo la vicenda kafkiana riguardante Marco Brescianini, pare vicino l’acquisto di Billy Gilmour. Lo scozzese, andrebbe a ricoprire la casella di vice Lobotka. In tutto questo però, manca un altro mediano roccioso che possa dare il cambio ad Anguissa. Le ultime voci di mercato, fanno pensare che questo possa essere Scott McTominay. Di proprietà del Manchester United, può mettere in discussione la titolarità del camerunense, anche se con caratteristiche diverse. Lo scozzese, oltre a dare fisicità al centrocampo, è molto valido sotto porta.

Nell’ultima stagione con la maglia dei Red Devils, infatti, ha totalizzato ben 10 gol (va però detto che, in alcune partite, ha giocato in posizioni più avanzate). Un bottino molto importante, che può risultare di grande peso all’interno della stagione. Ad oggi però, su di lui è girata solo qualche voce, e le importanti richieste dello United possono rendere questa trattativa molto dura. 

In questi ultimi giorni di calciomercato, urge trovare una quadra tra partenze ed arrivi. Ad oggi, solo due calciatori hanno un futuro ben definito, mentre altri rischiano di andar via. Altri ancora, non sono arrivati. Se uno dei titolari dovesse venir squalificato o infortunarsi, sarebbe un grave problema, viste le premesse. E, da parte di una società che vuole rilanciarsi, una situazione del genere è inaccettabile. 

ATTACCO

Il nervo scoperto per eccellenza. Tra i reparti, è quello che presenta le maggiori incertezze. Su tutte le questioni, la più bollente riguarda Victor Osimhen. Il suo futuro pare essere altrove, ma al momento non è arrivata nessuna offerta soddisfacente. L’attaccante ha un accordo con il Psg, ma i francesi faticano a trovarne uno con il Napoli, sia perché non hanno intenzione di sborsare i 130 milioni della clausola, sia perché dispongono di ben due punte come Kolo Muani e Gonçalo Ramos, entrambi ben pagati. La seconda pista è quella del Chelsea, forse quella in cui la società partenopea spera maggiormente.

L’intento sarebbe quello di inserire nella cessione il cartellino di Romelu Lukaku, attaccante designato da Conte, e magari un’altra contropartita come Casadei o Kepa. Questa opzione però, non incontra il gradimento di Osimhen. Ancor meno apprezzata è la proposta araba, quella che più rimane nello sfondo. Alla finestra c’è anche l’Arsenal, la cui strategia però non è ancora chiara. 

La sua mancata cessione ha reso il mercato partenopeo molto complicato. Tant’è che a questo punto c’è il rischio che possa rimanere a Napoli da separato in casa. Nel caso le cose finissero così, è auspicabile un nuovo “patto” come in occasione del rinnovo che lo possa far tornare in campo nonostante non abbia mai giocato nelle amichevoli? Oppure l’ex Lille rimarrà in tribuna con il rischio che arrivi a scadenza? Questi dubbi vanno chiariti immediatamente, anche perché possono creare malumori nello spogliatoio, oltre che pesare malamente sulle casse societarie. 

Questo stallo, ha reso molto difficile anche operare in ottica Lukaku. Non è un segreto, Conte sogna di riavere il belga sotto la sua guida. Però, su di lui, la strategia della società partenopea è sempre stata chiara: arriverà solo dopo la cessione di Osimhen. Il calciatore ha accettato la proposta, ma non può ancora approdare a Napoli. Anche qui bisogna trovare una soluzione rapida: vale la pena sborsare subito la cifra e il lauto stipendio all’ex Inter? Ciò che conta davvero, è che a Verona la squadra si presenterà senza il suo centravanti designato. Davanti giocherà il duttile Giacomo Raspadori, oppure uno tra Giovanni Simeone e Walid Cheddira (di cui ne rimarrà solo uno). Una gestione non ottimale, ma non è finita qui, perché anche il capitolo esterni ha le sue criticità.

La principale è quella del rinnovo di Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano è tra i calciatori meno pagati della rosa, nonostante sia il trascinatore designato. Il basso stipendio, può facilitare il trovare accordi con una nuova società, oltre a renderlo uno degli scontenti. Un’operazione che andava eseguita tempo fa, e che ancora oggi viene trascinata troppo a lungo. Forse, se ne parlerà nuovamente in autunno. E la soluzione auspicata a giugno 2024 che fine ha fatto? Anche per questa stagione, si andrà avanti con le solite premesse. 

L’altro lato, invece, potrebbe diventare la zona di David Neres. Il brasiliano è stato bloccato dal Napoli. La società però, valuta di chiudere prima altre situazioni, per poi siglare definitivamente il suo acquisto. Si tratta di un esterno in grado di aggiungere imprevedibilità alla manovra offensiva azzurra. Forse da lui ci si aspettava di più visti i trascorsi all’Ajax, ma ha ancora del tempo dalla sua parte per poter dimostrare quanto vale. Un acquisto che può rivelarsi molto importante ed in grado di colmare il vuoto lasciato dalla partenza di Hirving Lozano

A completare il reparto, il sempee utile Matteo Politano e forse Cyril Ngonge. Anche l’ex Verona potrebbe lasciare in prestito (presumibilmente se dovesse arrivare Neres). Una mossa che potrebbe rivelarsi non delle migliori, poiché il belga è in grado di portare scompiglio nelle difese avversarie ed è tra i pochi in grado di spaccare la partita. In una squadra che è al momento molto prevedibile, può trovare nel suo 26 un’importante arma, oltre che di un formidabile dodicesimo uomo. Ora che il calcio si gioca sui 5 cambi, è importante avere delle alternative di primo livello, e tra queste un calciatore come Ngonge è un lusso. 

CONCLUSIONI

Ciò che risulta chiaro è che il Napoli sia tutt’altro che completo. C’è sì un buon 11 iniziale, ma servono anche delle alternative valide, in particolar modo a centrocampo. È importante chiarire tanti dubbi. L’ultimo mese ha generato molta incertezza nelle decisioni. Non si sa chi sarà il centravanti, non si è ancora rinnovato Kvaratskhelia, mancano dei sostituti a centrocampo, ecc. Se in questo calciomercato si è partiti molto bene, la prosecuzione va annotata con la matita rossa. Al netto di chi arriva e chi parte, la cosa più importante è da sempre avere le idee chiare. Ed al momento, quelle della società partenopee, sono in chiaroscuro: ci sono delle volontà, ma non vengono concretizzate. Bene, è ora di farlo, c’è un campionato alle porte al quale si arriva da impreparati.

Probabilmente, alla fine si troverà una soluzione, ma il modus operandi alla base va cambiato. In alcuni casi le cose possono anche andare bene. In altri, come la stagione appena conclusa, possono nascere dei disastri. La lezione, a quanto pare, sembra recepita solo in parte.

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