Non bene il primo Napoli di Antonio Conte, impegnato nei trentaduesimi di Coppa Italia. Di fronte, c’è il Modena di Pierpaolo Bisoli, tecnico le cui squadre sono riconoscibili per essere molto arcigne. Non a caso, il copione del match è stato questo: Napoli che prova a sfondare il muro, Modena che resiste e spera in qualche ripartenza. C’era da aspettarsi che gli emiliani disputassero una gara di grande sacrificio, dunque, era prevedibile immaginare una squadra in difficoltà in fase offensiva. Tuttavia, quella volta che si è generato del micro-spazio, gli azzurri non hanno saputo approfittarne. Lentamente, il match si è trasformato in un dramma psicologico: un po’ come percorrere un labirinto nel quale il rischio è ritrovarsi davanti quel mostro che ti spiaccica. Insomma, game over. Salvo poi trovare la luce ai calci di rigore.
Dal punto di vista tecnico, sono mancate precisione, lucidità e soprattutto calma. Partite del genere sono complicate, e vanno sbloccate con pazienza, senza scadere nell’ansia. Tocca lavorare sul pressing. Ci sono dei buoni spunti, ma più di una volta gli avversari sono riusciti a sgusciare, creando alcune situazioni pericolose. Certamente, non è cosa ci si aspetterebbe da una squadra di Conte. È presto per sparare sentenze, ma i partenopei non sono ancora pronti. E non è solo una questione di mancati acquisti, ma di campo. Bisogna rendere la manovra più fluida e crescere nel pressing, oltre che intervenire sul mercato.
Tornando all’incontro, non c’è situazione migliore in cui lo shock di uscire nuovamente al primo turno di Coppa Italia sia così concreto: calci di rigore. E all’errore di Walid Cheddira, questo scenario diventa fortemente possibile. Però, a togliere le castagne dal fuoco, è Alex Meret: tra i più criticati in questa pre-season. Le sue mani, hanno neutralizzato i rigori di Battistella e Zaro, permettendo ai partenopei di accedere ai sedicesimi del torneo, in cui incroceranno Parma o Palermo. Pericolo scampato, verrebbe da dire. Tuttavia, se c’è un momento migliore in cui può scattare un campanello d’allarme, non può che essere questo. Manca una settimana all’inizio del campionato, e c’è da intervenire sia sulla rosa che sul rettangolo verde. Ora, la palla passa alla società per il primo fattore e ad Antonio Conte per il secondo. In ogni caso, meglio adesso che alla prima di Serie A.