Quattro anni fa – il 31 luglio del 2020 – Aurelio De Laurentiis annunciava sull’allora Twitter l’acquisto di Victor Osimhen. L’attaccante nigeriano, classe 1998, è arrivato dal Lille per la cifra record di 70 milioni di euro, più i cartellini di Orestis Karnezis, Ciro Palmieri, Claudio Manzi e Luigi Liguori. Dal momento del suo arrivo, ha immediatamente dovuto reggere la pressione delle pesanti eredità dei grandi attaccanti azzurri di questo ultimo decennio. Ovvio, in una piazza abituata a calciatori come Edinson Cavani e Gonzalo Higuain, non è semplice giocare lì davanti. Non a caso, in questi 4 anni, ne è nato un rapporto particolare. C’è chi lo ricorderà con affetto per la vittoria del terzo scudetto, e chi non vede l’ora che vada via. Vuoi per i suoi mal di pancia o perché questa può essere l’ultima vera opportunità di trarre una ricca plusvalenza.
I numeri, non mentono, sono quelli di un bomber di primissimo livello: 133 presenze condite da 76 gol e 18 assist. Inoltre, ha sempre dimostrato un’impressionante cattiveria agonistica. In più di un’occasione infatti, il nigeriano non è mai venuto meno in impegno e foga, arrivando all’obiettivo spesso grazie alla sua enorme forza di volontà. Il ricordo del terzo scudetto, ha immediatamente fissato Osimhen nell’Olimpo degli Dei del calcio napoletano. Sarà difficile dimenticare la coppia con Khvicha Kvaratskhelia, una coppia che ha fatto il giro del mondo entrando nell’immaginario comune di questo sport. Raccontando solo i risultati sportivi, non si può davvero dire nulla del suo rendimento. Tuttavia, alcune vicende extra-campo hanno in parte incrinato questo rapporto per alcuni tifosi.
Tra le ruggini più significative, c’è quella sorta l’anno scorso, nata a causa di alcuni video pubblicati sul profilo TikTok della società, da lui accolti molto male, al punto di arrivare a cancellare quasi tutte le foto con la maglia del Napoli dal suo profilo Instagram, comprese quelle dello scudetto. Un gesto non accolto bene dai tifosi, soprattutto in un momento in cui la squadra stava iniziando a mostrare le sue prime difficoltà. Va però detto che, con ogni probabilità, è frutto di una trattativa per il rinnovo gestita non molto bene dalla società, se non del non aver accontentato la sua volontà di affrontare nuove sfide. Altre crepe, riguardano una sua presunta poca professionalità, a causa dei suoi frequenti infortuni/viaggi in Nigeria. Che sia una festa di compleanno percepita superficialmente come pacchiana o uno stop di troppo, c’è stato spazio per qualche pettegolezzo di troppo.
Certo, ci sono stati dei momenti poco felici, ma questi non possono cancellare la storia. Un giorno, quando si aprirà il cellulare alla ricerca dei video del terzo scudetto, lo si vedrà brillare di luce propria. Nel giro di alcuni anni, i contrasti lasciando spazio ai ricordi felici. Quella chioma bionda e quella maschera, rimarranno il simbolo di quel trionfo a lungo cercato, e visto sfumare più di una volta, specie nei tempi recenti. Si potrà mai dimenticare tutto questo per alcuni contrasti? Quando si ricorda un’amicizia o un anniversario di qualsiasi tipo, se il primo ricordo sono i malumori, significa che forse quel rapporto non è ben curato. Non si può dire così di Osimhen. Specie quando si ripenserà alla sua doppietta alla Juventus in quel famoso 5-1. O ancor di più, a quel gol in mischia con l’Udinese. Impossibile non avere i brividi per quel momento.
Oggi, il nigeriano è in trattativa per lasciare il Napoli. Si è parlato di Psg, Chelsea, e anche dell’Arabia. C’è volontà di trovare un’uscita che possa accontentare tutti. Il calciatore, vuole intraprendere una nuova avventura. Il club, vuole liberarsi del suo pesante stipendio e monetizzare. Non si sa quale sarà il suo destino, ma è giusto che venga ricordato per quanto di bene ha fatto all’ombra del Vesuvio. A distanza di quattro anni, tirando ogni possibile somma, il suo acquisto può definirsi decisamente positivo. D’altronde, il terzo scudetto è stato a lungo il sogno di tanti tifosi. Si può mai accantonare il volto di uno dei suoi principali protagonisti per un’annata poco felice o per alcune ruggini che si disperderanno come è giusto che sia. Victor, con i gol e i risultati, si è conquistato il suo posto nella memoria collettiva dei tifosi, ed è giusto che lo mantenga.