Non c’è più dubbio che tenga: il problema del Napoli è mentale. Parlare della condizione fisica è ormai superfluo e quasi figlio di chi, con disperazione, cerca di affermare le sue convinzioni anche se rivelatesi errate. Non è nemmeno una questione di gioco. Al netto degli errori, ad oggi gli azzurri riescono a reggere ritmi più elevati e non presentano il drammatico squilibrio tattico dei tempi di Garcia. Dunque, la domanda sorge spontanea: può Walter Mazzarri metterci una pezza? Il tecnico, tra le altre cose, è famoso per essere in grado di tirare quanto più possibile dai propri uomini da quel punto di vista. Certamente può fare di più, ma in una stagione nata male e che si sta sviluppando peggio, quanto può essere il suo apporto a far cambiare rotta?
La costante di questa stagione è vedere gli azzurri tirarsi indietro alla prima difficoltà, al primo gol subito, talvolta anche ad accenni di pressione degli avversari. Davanti a certe situazioni è chiaro che saltino fuori altri problemi di natura fisica e di gioco, ma sarebbero solo la conseguenza. Non è un lavoro semplice da portare a termine, e può darsi che a volte la reale soluzione sia resettare e ripartire nella stagione successiva. E se davvero fosse così, al tecnico toccherebbe un compito poco bello come traghettare e lottare giornata per giornata. Di conseguenza, i passi falsi saranno sempre dietro l’angolo. Un qualcosa di inammissibile per una squadra reduce da uno scudetto, ma figlio di problematiche alle quali forse l’allenatore può metterci la propria mano fino ad un certo punto.