Francesco Calzona, Ct della Slovacchia ed ex collaboratore tecnico del Napoli con Maurizio Sarri e per una stagione di Luciano Spalletti, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport. Tra gli argomenti, si è parlato del suo approdo sulla panchina della selezione slovacca oltre che dell’importanza di Stanislav Lobotka, perno della sua nazionale oltre che del Napoli.
“L’approdo sulla panchina della Nazionale slovacca? Ero fermo a un distributore di Arezzo, vicino casa mia. Ero rimasto in contatto con Hamsik dai tempi del Napoli, mai però mi sarei aspettato la domanda: ti interessa allenare la Slovacchia? Gli ho risposto: finisco di far gasolio e ci penso. Dopo 10 minuti l’ho già richiamato. Non potevo rifiutare quella proposta. Mi mise in contatto con la Federcalcio slovacca e poi lo sentii solo una volta firmato il contratto. Il bello di Marek sta anche nella sua discrezione e nel suo spessore umano. Del lato calcistico è inutile parlarne: era fortissimo, ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Poteva benissimo giocare in un top club: Barcellona, Real Madrid, Premier League…”.
“Lobotka e Skriniar? Due grandi campioni che hanno seguito da subito le mie idee, quando a farlo sono giocatori di questo livello vieni seguito anche dal gruppo. Ho una squadra con 2-3 top player, ma per il resto abbiamo bisogno di allenamento e organizzazione. Sia Stanislav che Milan hanno mostrato grande entusiasmo quando ho proposto loro un calcio che non puntasse solo ai risultati”.
“Spalletti? Non l’ho ancora sentito, avevamo entrambi degli obiettivi molto delicati. Ci sentiremo sicuramente e forse ci vedremo. Ma non da avversari, non voglio incontrare I’Italia agli Europei se non il più tardi possibile”.