Fabio Cannavaro, ex difensore del Napoli e campione mondiale del 2006 con la nazionale italiana, si racconta ai microfoni di Calciomercato.it. Tra gli argomenti, si è parlato anche a proposito della figura di Diego Armando Maradona
Cosa rappresenta Maradona per un napoletano? “Tutto, da sempre. Per noi era ed è un Dio. La prima volta che l’ho visto avevo 12 anni, eravamo nello spogliatoio del San Paolo; poi ho avuto la fortuna di conoscerlo come compagno perché il giovedì andavo con la prima squadra, e come amico frequentandolo a Dubai. È un peccato se ne sia andato così presto, sicuramente poteva vivere di più”.
Ci racconti un aneddoto con lui?
“Nel 1993 eravamo in tournée con il Napoli in Argentina, andammo a casa sua e lì vidi il primo campo da padel. Provò a coinvolgerci, ma quando si accorse che nessuno di noi sapeva giocarci capì che era meglio lasciar perdere”.
Sogno nel cassetto?
“La mia ambizione è quella di allenare il Napoli, perché è un top club e la squadra per la quale ho sempre tifato. Vivendo lì, in questo periodo mi rendo conto che c’è un malcontento generale e ora tocca alla società dare all’allenatore che ha scelto la fiducia necessria per risolvere i problemi il prima possibile”.