CorSport, il blitz della polizia a casa di Fagioli nel mese di maggio: il retroscena

L’edizione odierna del Corriere dello Sport racconta un retroscena su Fagioli coinvolto nel caso scommesse: “La mattina successiva, è il 23 maggio, suona al citofono la polizia. Questo è il momento esatto in cui comincia il caso scommesse. Gli inquirenti chiedono conto a Fagioli di un incontro, avvenuto nei giorni precedenti in un bar di Torino, con uno dei sospettati della maxi-inchiesta sulle scommesse condotta da Manuela Pedrotta, pm del gruppo terrorismo ed eversione dell’ordine pubblico. Fagioli non nega nulla, tranne il tentativo di estorsione, e si dimostra subito collaborativo:<<Ho scommesso>> ammette, senza indugi, consegnando agli agenti il cellulare, il tablet e il pc. A quel punto, il 22enne si rende conto che il suo comportamento può avere pesanti ripercussioni in ambito sportivo e nelle ore successive informa la Juventus, si rivolge a due legali e prende contatti con la procura della Figc, chiedendo un’audizione prima ancora che i magistrati di Torino trasmettano gli atti in Federcalcio”.

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