Piotr Zielinski, qualità ed estro al servizio di Garcia, il polacco si dimostra sempre più leader

La vittoria del Napoli di Rudi Garcia contro l’Udinese non passa soltanto dalle giocate incredibili di Kvaratskhelia e dai gol di Osimhen e Simeone, ma anche da Piotr Zielinski e il suo saper essere leader. Il polacco ex Udinese nella sfida di ieri sera al ‘Maradona’ ha mostrato ancora una volta l’infinito bagaglio tecnico a sua disposizione, aggiungendo la grinta e il carisma che i tifosi gli chiedono da tempo. Con il tecnico francese Piotr ha trovato una collocazione diversa dal solito, agisce nei 3 di centrocampo, ma tende a salire molto di più, avvicinandosi a Kvaratskhelia e Osimhen, giocando quasi da trequartista. Per lui in questo inizio di stagione prestazioni di alto livello con Frosinone e Sassuolo, dove ha potuto esprimere al meglio la propria qualità, che ieri sera è tornata di nuovo ad illuminare il ‘Maradona‘. Nella sfida con la sua ex compagine, il compagno di squadra Kvaratskhelia guadagna un calcio di rigore dal peso enorme in seguito all’errore di Osimhen dal dischetto contro il Bologna, ma il polacco non esita a prendersi il pallone e con una freddezza chirurgica spiazza Silvestri, aprendo le danze ad un poker che riporta sorrisi in casa azzurra. Ma non è solo freddezza dagli 11 metri e leadership quella che ieri ha dimostrato il numero 20, ma anche tanta voglia di ritornare a vincere, pressando continuamente gli avversari e facendo giocate di livello assoluto. Per lui una collocazione più vicina alla porta dà grandi vantaggi, perché può sfruttare l’abilità nel tiro da fuori con entrambi i piedi, ma anche il suo sapersi inserire, così come accaduto poco prima del gol dal dischetto, quando sfruttando un lancio in area di Di Lorenzo addomestica il pallone, che sorvola la traversa solo perché ci mette troppa potenza. Nella nuova posizione Piotr ha più compiti offensivi, riesce ad essere sul pezzo quando si trova negli ultimi 20 metri, e ha meno compiti di copertura, dove non manca comunque il suo appoggio, soprattutto quando uno tra Lobotka ed Anguissa si trova in una posizione più offensiva. Il polacco in estate è rimasto al Napoli dopo aver rifiutato l’Arabia, scegliendo l’amore per la maglia azzurra, e tratta il rinnovo per rimanere altri anni, dopo i 7 ormai trascorsi, tra gioie e dolori, in cui non ha mai risposto alle innumerevoli critiche in cui gli hanno detto di essere un giocatore discontinuo. Il Napoli ha bisogno del miglior Zielinski, di quello visto con Gattuso, quando agiva in una posizione simile a quella che gli ha affidato Garcia, ma ha bisogno soprattutto del suo essere leader, al fianco del capitano Di Lorenzo e degli altri senatori. Anche per lui, così come per tutta la squadra, bisogna ripartire dalla vittoria del ‘Maradona’, approcciando allo stesso modo le prossime gare. Nel momento di maggiore difficoltà si vedono i leader, e la volontà di calciare quel rigore fa capire che Piotr, anche nel silenzio, riesce ad avere un ruolo fondamentale sia nello scacchiere tattico azzurro che nella mente dei suoi compagni.

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