Andrea D’Amico, ex intermediario di Victor Osimhen, è intervenuto nel corso della trasmissione Si Gonfia La Rete, in onda su Radio Crc.
“L’insofferenza di Osimhen nasce dal fatto che non è facile cambiare tutto l’organigramma societario, visto che sono tutte persone importanti. Il Napoli era l’orchestra perfetta e adesso cambiando questi soggetti diventa difficile gestire i grandi campioni. Il vecchio staff conosceva Osimhen, anche dal punto di vista caratteriale, e per me è stato un grave errore toglierlo a Bologna dopo il rigore sbagliato. Quando gli allenatori dicono che i calciatori sono tutti uguali sbagliano, sono tutti diversi ed è giusto evidenziare le abilità. Osimhen è un patrimonio della società, è uno dei centravanti più forti al Mondo. Reazione Osimhen sul TikTok? Lui è istintivo, la sua forza deriva dal suo vissuto, ed è normale che reagisca in questa maniera. Spalletti sapeva come gestirlo. Fatto pre costituito per il mancato rinnovo? L’incidente non lo ha creato lui, queste strategie andavano bene nei mercati differenti. Ora, con tutti questi mercati, è un discorso diverso. Le cifre sono diventate così elevate che le strategie non contano più”.
“Garcia? Mi immaginavo questa situazione, sapevo che non era facile guidare una macchina che ha appena vinto il campionato di Formula1 soprattutto quando cambia tutto. Il messaggio più traumatico è quando un giocatore dice all’allenatore devi giocare così, li è il funerale del tecnico nello spogliatoio. Cosa deve fare il Napoli se Osimhen non rinnova? O fargli una proposta irrinunciabile o cercare di venderlo prima”.