Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto al convegno L’antisemitismo nello sport, tenutosi alla Camera dei Deputati. Questo è quanto riportato da Il Corriere dello Sport.
“Noi credevamo che dopo ottant’anni non ci fosse più l’antisemitismo, invece ci sbagliavamo. Noi abbiamo un problema educazionale, siamo i primi responsabili di cosa accade sul web. Concediamo ai nostri figli e nipoti di essere connessi con i cellulari, e sul web non c’è controllo. L’antisemitismo fa scopa con il razzismo, e abbiamo in continuazione esempi che negli stadi vengono riportati nelle cosiddette zone franche, dove esiste solo la legge del tifoso. Quello secondo me non è un tifoso, è una risposta irresponsabile e ineducata a chi non ha saputo governare il sistema calcio. Basterebbe che le istituzioni politiche e calcistiche decidessero che individuati i responsabili fossero fuori dal calcio. A Napoli abbiamo installato 250 telecamere che usa la Cia per il riconoscimento in questioni complesse. Io sono un sostenitore della legge inglese. Lì gli stadi sono sacri. Se ti alzi in piedi per tre volte di seguito vieni allontanato, ci sono anche le celle. Ma nel resto d’Europa c’è il caos, non succede solo in Italia”.