Tornare a vincere

È stato un mese da dimenticare questo di aprile che, a differenza del detto, ha reso poco dolce questo sonno degli azzurri. Una vittoria in cinque partite disputate fra campionato e Champions, ma il dato che obiettivamente fa preoccupare è il numero del gol subìti (ben 7) contro i soli 3 segnati, fra l’altro in due gare e che, con questo di stasera, ha solo tolto la terza vittoria al Milan in poco più di due settimane. È palese che gli infortuni, con il calo fisico e mentale palesato, abbiano influito non poco sulle prestazioni e sui risultati.

Se è vero che il Napoli ha comunque mantenuto sempre il pallino del gioco, al contempo ha peggiorato la sua fase realizzativa, con tiri asettici e che non hanno mai impensierito i portieri. Spalletti sognava di fare la storia stasera, una semifinale che avrebbe acceso non soltanto il sogno scudetto, ma anche quello di un viaggio verso Istanbul. Una delusione che, sine dubio, non scalfisce i cuori dei tifosi, ormai prontissimi per festeggiare uno storico terzo scudetto, ma che comunque porta con sé dei rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato. Il Milan, squadra sicuramente non imbattibile, è apparso il peggior avversario possibile per gli azzurri in questo periodo, in particolare per le condizioni fisiche e mentali molto differenti fra i due club.

Pioli è stato, tutto sommato, più bravo di Spalletti nell’organizzazione dell’intera gara, perché ha puntato molto sulle ripartenze che gli azzurri non hanno saputo fermare, lasciando sempre libero il velocista Leao. Errori che sono costati cari, ma che, in ripetizione, sono stati fatti, non imparando così mai dagli sbagli. È il momento di ripartire, lo scudetto è vicino ma non ancora in cassaforte. Domenica sera c’è la Juventus, a Torino, e l’unico risultato plausibile è la vittoria, magari ripetendo la prestazione del Maradona, che allora era apparso amico degli azzurri.

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