Nel 1955 nasceva la Coppa dei Campioni, una competizione internazionale alla quale potevano accedere solo le vincitrici del campionato. Due volte c’era riuscito il Napoli ma in entrambe non aveva superato gli ottavi. Dal 1995 in poi la denominazione divenne effettivamente più internazionale, con il nome di Champions League, che gli azzurri però rincontreranno solo diversi anni dopo, con De Laurentiis e Mazzarri in panchina. Nonostante la bella cavalcata che portò Cavani & friends a battere in casa i futuri campioni d’Europa, il Chelsea, la musica cambiò allo Stanford Bridge, disintegrando i sogni dei napoletani in un attimo. Anche nelle altre edizioni la storia non cambiò: prima i 12 punti in cui uscirono ai gironi per un gol di differenza con l’Arsenal, poi la forza del Real Madrid sempre agli ottavi e l’anno scorso scese in Europa League perdendo contro il Barcellona. Insomma, tanti alti e tanti bassi che hanno temprato e dato nuova linfa vitale ad un Napoli sfortunato ed inesperto.
La stagione dei sogni però è destinata a continuare: dopo lo scudetto che è sempre più vicino e ha spazzato via ogni scaramanzia, anche l’obiettivo dei quarti è diventato una splendida e meritata realtà. Osimhen ha trascinato i suoi compagni con una doppietta che ha chiuso la partita, da leader vero, da campione che si sta affermando. Zielinski, poi, ha tramortito l’avversario con un rigore conquistato e poi segnato poco dopo. Uno spettacolo che, in una giornata nefasta fuori dal campo, ha addolcito la sfida contro l’Eintracht. Purtroppo i tifosi tedeschi, i quali non avrebbero potuto assistere alla gara per la scelta del Prefetto del Napoli di chiudere le porte, hanno creato disagi e provocato danni milionari alla città che, onestamente, non aveva bisogno di questi atti delinquenziali e che con il calcio non c’entravano nulla. Stasera, però, la bellezza e la bravura hanno avuto la meglio, con 5 reti totali segnate e 0 subìte.
Un atteggiamento da top club, che è frutto di anni importanti per la competenza e la capacità di migliorarsi senza fare follie. Il Napoli dà la mano al Milan e all’Inter, garantendo tre italiane nella fase successiva ma soprattutto raggiungendo un record mai visto nella sua storia. Partenope canta e regala una lezione di stile alla civile Germania.