Secondo un sondaggio fatto da Deloitte e ripreso dal Corriere dello Sport, due tifosi su tre si sono espressi a favore del Var a chiamata e del tempo effettivo. Il risultato apre ad una riflessione sul calcio che è presente già da qualche anno e che ha spopolato durante i mondiale in Qatar: l’obiettivo di eliminare le perdite di tempo.
“Una partita che formalmente dura 90 minuti, e di fatto si gioca per appena cinquantaquattro, rischia di risultare come una lotteria truccata”, spiega Barbano sul Corriere dello Sport, “perdite di tempo strategiche per difendere il risultato che violano il concetto di lealtà sportiva, ma il fatto di poter aumentare il recupero induce gli arbitri a tollerare il ritardo nelle rimesse in gioco da fondo, nelle punizioni e calci d’angolo e nei falli laterali. Non si ammonisce più, tanto si gioca di più”. Si può anche ripiegare sugli infortuni inventati. “Il tempo effettivo e il Var a chiamata riporterebbero la competizione a un equilibrio sportivo costante, così come avviene in tutti gli altri sport, regalando un finale incandescente di emozioni“.