Arrigo Sacchi ha commentato la vittoria dell’Argentina del Mondiale 2022 sulle pagine de La Gazzetta dello Sport. Questo quanto evidenziato:
“Quando Messi ha alzato al cielo la Coppa del mondo gli occhi mi sono bagnati di lacrime. Ho pensato a tutto il percorso di Leo, a quello che ha vinto con il Barcellona, ai suoi dribbling, ai suoi gol, ai suoi funambolismi, ai tanti Palloni d’oro sistemati in bacheca, e poi però c’era quella specie di maledizione che non riusciva a scrollarsi dalle spalle.
Troppo spesso è stato costretto a giocare con l’ombra di Maradona che gli pesava sulle spalle, troppo spesso gli hanno chiesto quello che lui, forse, nel momento in cui glielo chiedevano, non poteva dare: e allora si è sentito triste, avvertiva la responsabilità di dare felicità a un intero popolo e il fatto di non riuscirci lo addolorava. Adesso tutta l’Argentina è ai suoi piedi. Non mi va di dire se ha raggiunto Maradona, non ci sto a questi paragoni tra fuoriclasse che appartengono a epoche diverse del calcio. Quello che so è che Maradona è stato un fenomeno, e io l’ho conosciuto bene, e che anche Messi lo è, pur in maniera diversa”.