Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, è intervenuto a Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio: “Non si escludono multe, punti e retrocessione. La Procura Federale prenderà in mano le carte, farà le sue valutazioni. Sul piano delle punizioni tutto è contemplato, dipende dal livello del dolo. Dimissioni? Evidentemente c’era una pressione molto forte dall’inchiesta della Procura di Torino, soprattutto dalla Consob con un fascicolo di oltre 100 pagine in cui vengono contestati degli errori, per non dire reati, che hanno messo la Juventus in una condizione critica. All’interno del CDA c’erano anche dei contrasti, quindi ripartire da capo era la scelta migliore. Andrea Agnelli non immaginava una conclusione del genere, ma quando vedi che anche all’interno del CDA non c’è condivisione, senza che tutti approvino il bilancio, allora è ovvio che si sgretoli, anche per tutelare la società a livello di immagine.
Scanavino e Ferraro? Non trovo che la parte sportiva passi in secondo piano, quando sarà il 18 gennaio ci sarà un nuovo piano, un ‘futuro migliore’ a detta loro, questa è una fase di transizione. Cherubini e Allegri hanno la responsabilità tecnica, ma con un’operatività estremamente limitata, lo era anche prima, in realtà. Non credo che la Juventus scomparirà, sono convinto del contrario, sicuramente dovranno recuperare dei soldi per fare mercato, sappiamo tutti a quanto ammonta il passivo.
Non so se ne uscirà rafforzata, ma ci sono tanti scenari aperti, c’è anche chi dice che potrebbe essere messa in vendita, non ho conferme, ma ad oggi tutti gli scenari sono aperti, trarre conclusioni oggi è follia, neppure loro sanno che direzione prendere. Riforma Serie A e vuoto di potere? Mi auguro che arrivino i fondi e che ci sia un cambio radicale degli equilibri, ma qualcuno farà in modo che ciò non accada. Il discorso di De Laurentiis e Lotito su un piano ideale non è sbagliato in quanto ‘unici’ proprietari di club effettivi che vogliono contare. È un discorso molto aperto, credo che alla fine si arriverà ai fondi perché i debiti del calcio italiano sono evidenti, ma c’è un vuoto di potere, questo sì. Che tempi ci sono per la giustizia sportiva? Dovrebbero essere brevi, vedremo la Procura Federale. Non ho capito le parole di Gravina di oggi, ci sono sicuramente altre problematiche di plusvalenze, ma non vuol dire nulla”.