Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, ha fatto un quadro generale delle migliori squadre di A: “La vera sorpresa è il Napoli, nessuno pensava fosse a questi livelli. Spalletti è bravissimo ma non è una novità: fa una una costruzione da vecchio calcio italiano intelligente. Il Napoli gioca soltanto in verticale e si muove con sincronia, ma in più ha giocatori fuori scala come Osimhen, Anguissa, Kvaratskhelia, Lobotka, l’ultimo Zielinski, diventato un 10 autentico, lo stesso Kim, Di Lorenzo.
Il Milan ha fatto la sua strada. Ha solo due punti meno di un anno fa. Costruisce con più affanno, ma è la squadra che può crescere di più. […] L’Inter ha fatto una strana parabola: prendeva tanti gol quando giocava male, continua a prenderli oggi che gioca molto meglio. Non solo, ma è lecito pensare che se una squadra ha questo limite, non è ancora una squadra completa. Subire gol è una conseguenza del gioco collettivo. Qualcosa deve per forza cambiare. […] Fagioli e Kean, più Miretti, sono tra le novità più importanti della stagione. Perché non hanno da soli trasformato la squadra, ma le hanno dato uno scopo. Quando un’onda lunga avanza alle spalle, anche i giocatori più stanchi ritrovano stimoli. Allegri non gioca il calcio che preferisce, gioca quello che sente più adatto. Oggi ha una squadra perfino moderna nel suo senso classico. […] La delusione probabilmente è la Roma, per il poco gioco. Mourinho dice che è mancato troppo Dybala. In questo ha ragione, ma carattere e qualità, senso del campo, si possono raggiungere in molti altri modi”.