Stanislav Lobotka è diventato il punto di riferimento del nuovo Napoli di Spalletti.
Quasi mai fuori dalle scelte di mister Spalletti, che ne ha fatto a meno solo contro il Lecce al Maradona e nei dieci minuti finali di Napoli-Bologna, quando si è affidato alla saggezza e all’esperienza di Diego Demme, rientrato dopo il lungo infortunio. Il Mattino ha tracciato i motivi che, di diritto, hanno portato lo slovacco a diventare indispensabile nello schacchiere azzurro: “Titolare in 13 partite su 14, è partito in panchina solo contro il Lecce al Maradona: un punto fermo nel 4-3-3 di Spalletti, il centrale di centrocampo che muove benissimo la palla, sa evitare il pressing degli avversari e lancia gli attaccanti in profondità sempre con grande precisione. Perfetto per questo sistema di gioco con a fianco due mezzali, l’ equilibrio del Napoli passa attraversa l’ equilibrio del centrocampo a tre. Un playmaker europeo che ha brillato in campionato e nelle partite di Champions: sia in serie A che in campo europeo finora ha dimostrato di essere tra i migliori in assoluto”.
L’ex Celta Vigo ringrazierà per sempre Luciano Spalletti per avergli svoltato una carriera in completa discesa dopo la negativissima esperienza con Gattuso.