Napoli, perché c’è poco feeling con le bandiere?

La piazza Napoli è sempre stata una piazza singolare e insolita. Sono passati una moltitudine di giocatori da lì, tanti sono andati con indifferenza e senza lasciare il segno, altri invece sono partiti lasciando l’amaro in bocca ai tifosi, tradendo e deludendo. Infine c’è una categoria di calciatori che ruba il cuore ai tifosi, danno tutto per la maglia e conquistano la fama tra le strade delle città. Proprio questa fascia di calciatori ultimamente si trova in continue controversie con la società. Spesso è il capitano partenopeo ad avere rapporti burrascosi ma la vera domanda è: perché? Questo problema nasce con Hamsik, per tutti il Capitano, mandato via in modo taciturno e silenzioso, senza un motivo viene tagliata fuori una bandiera storica della squadra. Il capitolo continua con Insigne, il quale dopo l’addio di Marek Hamsik diventa capitano. Lorenzo Insigne è un’unica cosa col Napoli, è uno scugnizzo di Napoli. In ogni singola partita si presenta da leader, mettendo l’anima per la sua squadra. Pure con il 24, il legame non è idilliaco. Le critiche per qualche atteggiamento troppo sulle righe e persistenti frecciatine a distanza con il presidente. Dopo tanti anni di una storia d’amore intensa e peculiare, termina con tanta nostalgia la vita di un’altra bandiera nel capoluogo campano. Nemmeno il tempo di dire addio al capitano azzurro, che i tifosi partenopei devono prepararsi a una, sempre più probabile, separazione. Stavolta non di un uomo squadra, bensì di due: Dries Mertens e Kalidu Koulibaly. Il primo, è il figlio adottivo della città, uno scugnizzo di nazionalità belga sulla carta d’identità, nel cuore però napoletano verace. Il mancato accordo per il prolungamento lo porta lontano dalla sua esperienza più bella. Il secondo, arrivato tra tanti pregiudizi e incognite, è diventato il muro azzurro. Chiamato a raccogliere l’eredità di capitano. Non ci sono garanzie di una permanenza all’ombra del Vesuvio. Sono solo pochi esempi di un libro che ha tanti, forse troppi capitoli, ed è da chiudere per il bene della tifoseria.

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