Il portale Players Tribune ha riportato, su Twitter, un estratto di una vecchia intervista concessa ai loro microfoni da Kalidou Koulibaly, che come sempre è molto vicino ai temi che riguardano la discriminazione nel mondo del calcio e non.
In questo estratto, si leggono alcune parole del difensore azzurro: “Sono un calciatore, sì. Un calciatore di colore. Ma non è tutto quello che sono. Sono musulmano, senegalese, francese, napoletano. Sono padre. Ho girato il mondo, conosciuto molte lingue e aperto molte porte. Sono stato fortunato a guadagnare tanti soldi. Ma ora vi dirò di nuovo la lezione più grande che abbia mai imparato”.
L’ex Genk continua così: “Ci sono tre cose al mondo che non possono essere comprate: amicizia, famiglia e serenità. Questo è quello che da bambini imparammo a Saint-Diè. Questo è ciò che voglio che mio figlio impari. Questo è ciò che spero imparino le persone che mi fanno gli ululati. Siamo diversi, sì. Ma siamo tutti fratelli“.
