La redazione di Tuttomercatoweb ha raccolto in esclusiva delle informazioni riguardo a come si comporterà il calcio italiano durante il mese di pausa dal campionato, tra novembre e dicembre, per far spazio al Mondiale:
Portare la Serie A negli Stati Uniti durante il Mondiale in Qatar. Un progetto difficile, complicato, costoso, ma giustamente ambizioso e fondamentale per aumentare la penetrazione del calcio italiano in quello che è considerato un mercato strategico per lo sviluppo del nostro football. Quello della Lega di A, che lunedì affronterà l’assemblea elettiva dopo le dimissioni di Paolo Dal Pino dalla presidenza, è un sogno. Una visione, che l’AD Luigi De Siervo ha voluto toccare con mano. Un disegno che prende origine dalla necessità sportiva di mantenere in attività i giocatori che non parteciperanno al prossimo Mondiale e che Tuttomercatoweb.com può svelare in anteprima. Perché il filo conduttore tra Italia e States è un volo, rientrato ieri notte, che ha riportato da New York proprio Luigi De Siervo e il Direttore Marketing Michele Ciccarese. Nella Grande Mela, dove sulla 6th Avenue la Lega ha aperto un nuovo ufficio che ha spalancato le sue porte a gennaio, i due dirigenti hanno tastato il polso con broadcasters e sponsor per capire la fattibilità di un’opera mastodontica: trasferire le venti squadre di Serie A in USA. Queste giocherebbero un vero e proprio torneo coi calciatori non convocati per il Mondiale in Qatar. “Siamo in una fase embrionale, stiamo studiando questo progetto che abbiamo sul tavolo da un paio di mesi. Non è una cosa estemporanea”, spiega in esclusiva a Tuttomercatoweb, interpellato sulla questione, l’Head of Competitions della Lega, Andrea Butti.
COME NASCE L’IDEA:
Butti racconta perché la Lega di A abbia deciso di intraprendere questo viaggio così impegnativo e ambizioso. “Siamo partiti da una base sportiva: in un Mondiale partecipano 736 calciatori di tutte le nazionali qualificate. Facendo uno split tra chi gioca nelle diverse leghe, partendo da quello che è successo nel 2018 in Russia, la Lega di A ha ‘mandato’ 58 calciatori tesserati al Mondiale”. Una kermesse dove non c’era la Nazionale italiana, (“e l’auspicio, di tutti, è che ci sia ovviamente in Qatar”), ma anche in quel caso “la stima è di 80-85 giocatori in tutto -prosegue l’Head of Operations della Lega-. In Russia, chi ne ha mandati di più è la Premier League con 109. Questo numero ci serve come base di partenza: in Lega di A ci sono circa 650 calciatori tesserati tra le varie squadre. Mandandone 80, 85, ne restano un numero cospicuo libero da impegni sportivi per un mese e mezzo due, visto che il campionato sarà sospeso dal 13 novembre all’inizio di gennaio”.
I COSTI E GLI SPONSOR:
Quella di De Siervo e Ciccarese è stata una missione ‘esplorativa’. Ne hanno parlato con broadcasters e sponsor, perché un progetto simile ha dei costi importanti. Negli States i diritti sono di CBS Sports, che ha investito molto sul calcio tricolore, la logica porta a pensare che sia la maggior indiziata a trasmettere questo torneo dai contorni ancora tutti chiaramente da definire. E serviranno anche sponsor importanti per coprire i costi degli spostamenti delle 20 società di Serie A, informate in via iniziale durante l’ultima Assemblea di A che si è tenuta a fine gennaio allo Sheraton di Milano. 20 società sono 20 alberghi, 20 aerei, 20 spostamenti di migliaia di persone tra calciatori, staff e addetti dei vari club. Come sostenere il tutto? “Stiamo ragionando a due velocità -prosegue Butti-. Un piano è la struttura dell’organizzazione del torneo, la messa in piedi e la parte logistica, che ha una componente fondamentale. Dall’altra c’è la struttura dei costi che deve supportare e sopportare l’investimento: deve coprire i costi e generare delle revenues”.
LA STRUTTURA DEL TORNEO:
La struttura del torneo prova a chiarirla Butti. “Una ventina di giorni in tutto. Questa pausa di un mese e mezzo-due necessita di una sorta di precampionato, anche perché da gennaio a giugno sarà un tour de force. Così abbiamo pensato di strutturare un torneo con una fase a gironi iniziale e a seguire un tabellone tennistico con quarti, semifinale e finale”. Tutto parte da un quesito. “Ci siamo posti una domanda sportiva. Cosa fare per tenere alto il livello della preparazione dei giocatori durante la pausa? I ragazzi devono lavorare ma anche giocare partite, perché di fatto sarebbe un precampionato. Il torneo durerà una ventina di giorni, ovvero un periodo cospicuo di lavori e partite, che consentano a tutti di arrivare a gennaio alla pari con chi parteciperà in Qatar. Seguiremmo il flusso del Mondiale con un torneo per poi riprendere con la preparazione al campionato”. Già, il ‘problema Mondiale’. Ci arriviamo tra poco.
L’OBIETTIVO STATES E IL MODELLO NBA:
L’idea a cui sta lavorando la Lega di A è quella di giocare questo torneo in una struttura negli Stati Uniti che possa permettere alle 20 società di ‘vivere’ e di giocare, e di allenarsi, di fatto nello stesso luogo. Il tutto, sulla falsa riga di quanto accaduto nel 2020 con la ‘bolla’ della NBA. Spiega Butti: “in quel momento eravamo in diretto contatto con la lega basket americana. NBA prese il meglio dei diversi protocolli, noi eravamo quella da studiare maggiormente. C’erano 124 gare da recuperare e le 3 di Coppa Italia: siamo gli ultimi a esser ripartiti e ci siamo riusciti”. E lo fece anche la NBA, con l’anello vinto dai Los Angeles Lakers.
IL ‘PROBLEMA’ MONDIALE E LA SOLUZIONE DELLA LEGA:
Negli States il progetto è stato recepito molto positivamente ma ci sono dei chiari ostacoli, adesso, nel percorso. Il primo è capire la fattibilità di un torneo del genere, pur coi giocatori non convocati, in contemporanea col Mondiale in Qatar. Il regolamento è chiaro: l’unico obbligo per le Leghe nazionali è quello di ‘liberare’ i calciatori ma nulla vieta loro di organizzare tornei o di giocare anche i campionati. Un esempio chiaro sono proprio la MLS e la J-League che, per questioni di calendarizzazione, hanno disputato i propri campionati in contemporanea coi Mondiali estivi. Stavolta il Qatar coincide con il calendario del calcio europeo e per questo la Lega ha studiato questo torneo ambizioso. “Siamo stati attenti a strutturare il torneo -chiarisce l’Head of Operations della Lega-: per una Lega, l’unico obbligo regolamentare è rilasciare i giocatori. Il secondo obbligo è ‘commerciale’, ovvero non andare in contemporanea col Mondiale. Proprio per questo motivo, abbiamo strutturato gli orari per non andare in contemporanea con le gare del Qatar. E’ una kermesse che lascia spazi a più orari e abbiamo provato a occupare le finestre nel miglior modo possibile. L’ultima gara del torneo americano sarebbe alle 22 italiane e non ci sarebbero problemi di ritrasmissione anche per il nostro pubblico”.
UN PROGETTO AMBIZIOSO:
Se il feedback raccolto da gran parte dei club di Serie A è positivo, anche dopo l’annuncio iniziale di fine gennaio di De Siervo, Butti e la Lega A vogliono specificare, a proposito del torneo che “non viene generato nulla che possa fare oscurità o creare danno a FIFA o ad altre istituzioni”. Adesso sono attese le reazioni, dopo la pubblicazione di questo speciale di Tuttomercatoweb. Il sogno americano, la visione di un torneo con le 20 di A impegnate negli States durante il Mondiale di Qatar, è ora sotto gli occhi di tutti. La partita è appena iniziata