Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha parlato ai microfoni di Dazn del successo sulla Lazio. Queste le sue dichiarazioni:
“È la vittoria più bella del mio Napoli, perché viene da due/tre risultati al di sotto del nostro livello. Per cui riprendere a macinare gioco contro la Lazio ha un significato più grande. Mertens? Nella finalizzazione ci mette la sua qualità, ma non bisogna esaltare solo lui, la squadra ha giocato in maniera indelebile, hanno fatto una grande partita Lobotka, Mario Rui, Zielinski ha ritrovato la sua qualità. Bisogna cercare con l’antennina uno sottotono”.
“Il secondo gol? Sono stati bravi a ritagliarsi questi spazi sulla via di mezzo dove geometricamente loro avevano delle difficoltà. Siamo stati impeccabili nelle scelte e la Lazio ha fatto fatica. Nelle ultime partite siamo stati poco bravi nelle scelte a livello qualitativo. La consapevolezza della mia squadra? In carriera ho visto spesso calciatori che vogliono che la partita finisca il prima possibile per vedere il risultato, lo abbiamo avvertito nelle ultime partite. Oggi è andata diversamente, volevano godersi la partita. Questo evidenzia la qualità, il non accettare la mediocrità, non abbiamo avuto paura di ottenere un risultato negativo, dobbiamo goderci le partite dal primo al novantesimo perché poi ce ne ricorderemo. Devi aver paura di non aver fatto le cose, puoi perdere, ma se hai un atteggiamento corretto si esce esaltati”.
“I tifosi? Stasera per la prima volta ci è sembrato di giocare in casa, si è ritrovato il nostro pubblico, l’entusiasmo della città. È dal primo momento che sono arrivato qua che si percepisce la passione dei tifosi del Napoli. Loro sono in cerca di eroi, di miti da esaltare. Ne hanno bisogno, perché non lesinano complimenti, abbracci e sentimenti per chi fa le cose bene. La vera vittoria per una persona è dare felicità a persone sentimentali come i napoletani. Statua mia? Vorrei stare in panchina per un altro po’… (ride, ndr).Tutta la Serie A è contro la violenza sulle donne, diamo un rosso alla violenza”.
