Il Punto sul Campionato – Napoli e Milan volano via, ma l’Inter non molla. Juve, c’è qualcosa che non va. Scintille tra Atalanta e Lazio. Tutti i temi dell’undicesima giornata

L’undicesima giornata di questa Serie A lascia un chiaro indizio: al momento per lo scudetto ci sono tre squadre. Napoli e Milan continuano a guidare la classifica. Gli azzurri battono la Salernitana al termine di un match più duro del previsto, mentre i rossoneri superano la Roma ma con un gran numero di polemiche. Vince l’Inter, che supera l’ostacolo Udinese ed evita di scivolare troppo dietro al duo in cima. Risalta forte leggendo i vari risultati la seconda sconfitta consecutiva della Juventus, che senza idee e gioco perde contro il sorprendente Hellas Verona. Pari scintillante e pieno di emozioni tra Lazio e Atalanta, sfida molto divertente.

Salernitana-Napoli 0-1 (61’ P. Zielinski)

Altra vittoria per il Napoli, che in una serata che si è rivelata più difficile del previsto ha espugnato l’Arechi portandosi a quota 31 punti. Sin dall’inizio, gli azzurri provano a gestire la gara e a proporre, ma la resistenza dei granata è ben solida. Il carattere degli avversari ha reso la sfida più impegnativa di quanto non si immaginasse alla vigilia. Nonostante i pochi pericoli creati alla retroguardia partenopea, riescono a reggere bene.

La ripresa vede un cambio di passo, oltre a vedere numerosi colpi di scena. Iniziano meglio i padroni di casa, tanto che il Napoli si affida alla sua panchina. Le sostituzioni portano l’effetto sperato e i partenopei si rendono molto più pericolosi in area di rigore. Il vantaggio arriverà al minuto 61. Dopo una lunga carambola in area di rigore, a portare in vantaggio gli ospiti ci pensa Piotr Zielinski. Da questo momento, per i granata sembrano finite le speranze, tanto che i partenopei palleggiano con maggior precisione.

Al minuto 70 cambia ancora il match: viene espulso direttamente Grigoris Kastanos per un’entrataccia su André-Franck Zambo Anguissa. Dopo 7 minuti però, capiterà la stessa sorte a Kalidou Koulibaly, per una trattenuta a Simy diretto in area di rigore. Ne nasce una punizione calciata benissimo da Franck Ribery, ma salvata sulla linea da Giovanni Di Lorenzo. Il finale vede occasioni da ambo le parti, visto il recuperato entusiasmo granata, ma non basta. Vince il Napoli.

Sorride ancora Luciano Spalletti. Alle conferme già incassate dalla propria squadra, si aggiunge quella di una squadra che sa soffrire e affrontare anche situazioni di gioco uscendone fuori da grande team. La vittoria è arrivata grazie ai cambi, a riprova dell’enorme numero di soluzioni di cui dispone il tecnico toscano. L’assenza di Lorenzo Insigne e di Victor Osimhen poteva trasformare il match in una trappola, ma vincere tutte le gare dominando è impossibile. In alcune situazioni bisogna scendere a compromessi e trovare nuove soluzioni. Questa partita ne è un esempio.

Perde la Salernitana di Stefano Colantuono, che però, ha dato prova di avere carattere e voglia di fare. Ha reso meno semplici del previsto i compiti del Napoli. Vedere ancora una volta i granata battaglieri è un buon segnale che potrebbe rendere loro la salvezza non più come un miraggio.

Roma-Milan 1-2 (90+3’ S. El Shaarawy – 26’ Z. Ibrahimovic, 57’ F. Kessié (R) )

Il Milan espugna l’Olimpico, e si candida fortemente a lottare per lo scudetto fino alla fine del campionato. Non mancano però le polemiche per l’arbitraggio di Fabio Maresca. La Roma non inizia nemmeno male, ma difficilmente impensierisce la porta difesa da Ciprian Tatarusanu. Pian piano, vengono fuori i rossoneri, in particolare grazie alla presenza di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese porterà in vantaggio i suoi, con un gol su calcio di punizione, dove non mancano le responsabilità di Rui Patricio. I giallorossi fanno fatica ad entrare in partita e a creare pericoli alla difesa avversaria.

Nel secondo tempo viene annullato un gol per fuorigioco di Ibra. Tuttavia, l’atteggiamento del diavolo non è cambiato, tanto che arriva un calcio di rigore (dubbio) per fallo di Roger Ibanez su Ibrahimovic. Franck Kessié trasforma e raddoppia. Gli ospiti controllano senza i problemi, ma devono fare i conti con l’espulsione di Theo Hernandez. Nonostante la superiorità numerica, la Roma non riesce a sfondare e a creare enormi pericoli agli avversari. Nel recupero, a rimettere tutto in discussione ci pensa Stephan El Shaarawy, che accorcia le distanze. Alcuni secondi dopo, i giallorossi protestano per un presunto calcio di rigore, ma l’arbitro dice di no. Il Milan fa 10.

Altro grande risultato per gli uomini di Stefano Pioli. Una partita giocata benissimo e senza mai soffrire in maniera eccessiva, nonostante l’inferiorità numerica. L’ennesimo grande risultato nei big match conferma come i rossoneri siano in grado di lottare per lo scudetto per tutta la durata della stagione. Il derby con l’Inter dirà molte cose su questa corsa, che ha tutte le carte in regola per essere spettacolare e senza esclusione di colpi.

Ne esce sconfitta la Roma di José Mourinho. La partita non è stata positiva. Nonostante l’inferiorità numerica, sembrava molto difficile far male agli avversari. Il lavoro dal punto di vista caratteriale c’è stato, ma al momento i big match sembrano essere ancora un tabù per i suoi. E in questa corsa, perdere una sfida di punta può impedirti traguardi molto importanti. L’obiettivo è quello di ritrovare il sorriso fin da subito.

Inter-Udinese 2-0 (60’, 68’ J. Correa)

Troppa Inter per l’Udinese, che regge per un’ora, ma che deve arrendersi agli avversari. La prima frazione di gioco ha visto i nerazzurri proporre, ma i bianconeri essere in grado di resistere agli assalti anche con personalità. Tuttavia, in alcune occasioni, i padroni di casa sono stati in grado di avvicinarsi alla porta avversaria, ma Marco Silvestri si è fatto trovare pronto e ha negato il vantaggio.

La ripresa vede un copione simile, ma con l’Inter ancora più propositiva. Mentre la partita sembra stagnare e non trovare emozioni, Joaquin Correa, fino ad allora il peggiore in campo, riceve un pallone e con una splendida penetrazione porta in vantaggio i suoi. Questione di minuti, e l’argentino siglerà anche il gol del raddoppio, riscattando in pieno la prima ora di gioco. Nel finale provano a venire fuori gli ospiti, ma Samir Handanovic è bravissimo a dire di no a Deulofeu, che poi si vedrà annullato un gol per fuorigioco a inizio azione.

Vince ancora la squadra di Simone Inzaghi, che archivia la pratica dopo alcune difficoltà iniziali. L’emersione di Correa è una dimostrazione di quanto sia profondo l’organico dell’Inter. La vetta è piuttosto distante, ma il derby di domenica con il Milan e la successiva sfida contro il Napoli possono rimettere tutto in discussione. Il campionato è ancora lungo, e i nerazzurri possono ancora dire la loro, viste le numerose soluzioni di cui dispongono.

Sconfitta per l’Udinese di Luca Gotti. La partita era difficile, ma il dato di ben 8 partite senza vittoria risalta. Le prestazioni non mancano, però si sente sempre l’assenza di quel qualcosa che ai fini di una partita (e anche di una stagione) risulta determinante. Le prossime sfide saranno un buon banco di prova per determinare il valore di una squadra che ha sì potenziale, ma che fa fatica a concretizzare il proprio buon lavoro.

Hellas Verona-Juventus 2-1 (11’, 14’ G. Simeone – 80 W. McKennie)

La Juventus è in crisi di risultati e non solo. A certificarlo, è il brutto ko inflittogli dall’Hellas Verona. L’avvio di gara vede i padroni di casa spingere sull’acceleratore. Nel giro di soli 11 minuti, arriva il vantaggio gialloblù. Un errore di Arthur favorisce Antonin Barak che tenta la conclusione, Wojciech Szczesny para, ma sulla ribattuta Giovanni Simeone è abile a fare 1-0. Tre minuti più tardi, il cholito addirittura trova il raddoppio, con uno splendido tiro a giro. La Juve non c’è e appare spesso disorganizzata e con una tenuta mentale molto bassa.

Nel secondo tempo, i bianconeri raggiungono in più occasioni l’area di rigore avversaria, ma Lorenzo Montipò è bravissimo a tenere saldo il punteggio. Gli scaligeri corrono tanto, mentre gli ospiti corrono ai ripari con le varie sostituzioni. Ma il copione sembra essere lo stesso. Fino al minuto 80, quando Danilo pesca Weston McKennie che trova il suo secondo gol consecutivo. Nel finale la Juve tenta l’assalto, ma l’occasione più pericolosa – un bel tiro di Paulo Dybala – è ben fermata da Montipò.

È una Juventus che fa fatica a trovare organizzazione, idee e tenuta mentale. Ennesimo segnale negativo per Massimiliano Allegri. Recuperare la sua vecchia Juve al momento sembra fantascienza, c’è tanto lavoro da fare. Questa squadra necessita di un cambio di passo, di nuove idee e soluzioni, perché quelle attuali sembrano non dare i frutti sperati. Il rischio è quello di rendere la situazione critica e di rovinare ulteriormente la già difficile situazione psicologica, probabilmente la vera debolezza della Vecchia Signora. Nei prossimi giorni seguirà il ritiro, nel quale urge trovare dei rimedi ai vari problemi.

Questa vittoria è un premio per Igor Tudor. Il suo lavoro sta portando il Verona alle stelle. Certo, non mancava la base, ma vedere questa squadra a un livello simile era forse inimmaginabile alla vigilia del suo esordio in panchina. Il tecnico croato ha saputo partire dalla base a disposizione per dare un’identità vivace agli scaligeri. Ogni squadra che si ritroverà ad affrontare i suoi, dovrà sudare sette camicie per ottenere i 3 punti. E chissà se il futuro non possa riservare delle sorprese insperate…

Atalanta-Lazio 2-2 (45+1’ D. Zapata, 90+4’ M. De Roon – 18’ Pedro, 74’ C. Immobile)

Finisce con un pareggio un match ricco di emozioni e colpi di scena. La partita si sviluppa fin da subito su ritmi battaglieri, condita da un pressing asfissiante. A passare in vantaggio però è la Lazio. Su una conclusione di Ciro Immobile è abile Juan Musso a fermare, ma sulla ribattuta arriva Pedro che sigla un altro gol dall’enorme peso specifico. Gli orobici provano ad attaccare maggiormente, mentre i biancocelesti cercano di chiudersi senza però rinunciare a proporre. Il pareggio arriverà nei minuti di recupero. Duvan Zapata, con un’azione individuale fatta tutta di forza fisica annienta la difesa avversaria e con un forte diagonale insacca.

La ripresa vede ritmi molto simili alla prima frazione di gioco, con una Lazio che prova a far male ancora di più in contropiede. Servirà ancora un grandissimo Musso per impedire la gioia del gol a Immobile. Fino al minuto 74, dove un bel contropiede biancoceleste viene finalizzato proprio dall’attaccante di Torre Annunziata, che diventa così il re dei bomber della Lazio. Il finale di gara vedrà i bergamaschi tentare il tutto per tutto, per poi trovare il pareggio ancora una volta nei minuti di recupero. Con i nerazzurri riversati in area di rigore avversaria, una spizzata di Merih Demiral è convertita in gol da Marten De Roon.

Buono il livello di gioco dimostrato dagli uomini di Gian Piero Gasperini. La sua Atalanta ci mette spesso del tempo per trovare la giusta quadratura ed espressione. Le ultime uscite sembrano vedere una Dea avvicinarsi sempre di più alla condizione tipica. In un match difficile contro una rivale molto agguerrita, non è mancata la prestazione. In più, il carattere sta divenendo un alleato degli orobici. I due gol nei minuti di recupero sono importantissimi per guadagnare ulteriori consapevolezze a livello caratteriale.

Altra ottima risposta della squadra di Maurizio Sarri. La situazione, dopo il brutto ko contro l’Hellas Verona sembrava destinata a diventare drastica. La scelta di andare in ritiro per riorganizzare le idee ha aiutato molto i biancocelesti a trovare lo spirito giusto per proseguire nel proprio percorso. La vittoria con la Fiorentina e questo pareggio dimostrano una buona tenuta difensiva e un livello offensivo molto alto, sia per gioco che per individualità.

Torino-Sampdoria 3-0 (17’ D. Praet, 52’ W. Singo, 90+3’ A. Belotti)

È un ruggito che fa rumore quello del Torino, che strapazza la Sampdoria con un netto 3-0. I granata spingono fin da subito sull’acceleratore senza lasciare scampo ai blucerchiati. Il gol del vantaggio è una bella azione manovrata finalizzata dall’ex Dennis Praet. La reazione degli ospiti è molto timida e ben contrastata dai padroni di casa, che non perdono mai il controllo del match.

Nella ripresa si vede una Samp diversa, che attacca con più convinzione andando a caccia del pareggio. Però è il Toro a raddoppiare. Un fantastico contropiede è finalizzato alla grande da Wilfried Singo. Gol che stende al tappeto i doriani, che al minuto 67 rimangono in 10 per l’espulsione di Adrien Silva, a causa di qualche parola di troppo rivolta al direttore di gara. I granata cercano anche il terzo gol, ma tra sfortuna e un gol annullato a Simone Verdi, bisognerà aspettare il minuto 93 per rivedere Andrea Belotti trovare la rete e siglare il suo centesimo gol in Serie A.

Vince e convince il Torino di Ivan Juric. I suoi hanno trovato tante belle prestazioni in questo campionato. Spesso però, il risultato non ha rispecchiato il vero valore dei granata. Stavolta invece sì. La sua squadra combatte, gioca in maniera organizzata e non si tira mai indietro. Un successo meritatissimo. Ore di riflessione per Roberto D’Aversa e la Sampdoria. I suoi uomini non hanno mai dato la reale impressione di poter pungere nel match. La situazione è complicata, per cui urgono delle soluzioni. Per ora, ci si affida al ritiro.

Fiorentina-Spezia 3-0 (44’ (R), 62’, 74’ D. Vlahovic)

Vince e convince la Fiorentina, che supera con il risultato di 3-0 lo Spezia. Le squadre provano fin da subito a tenere il pallino del gioco in mano, ma a prendere il controllo del match sono i viola. Che in particolare devono ringraziare Dusan Vlahovic. Il serbo è in stato di grazia e fermarlo è impossibile. Finché può, ci prova Ivan Provedel, ma si deve arrendere su un calcio di rigore assegnato per fallo di mano di Emmanuel Gyasi. Nella ripresa gli aquilotti provano a reagire, ma devono ancora fare i conti con quanto di meglio possa offrire Vlahovic, che troverà altri due gol siglando una tripletta, che di fatto, decide la sfida.

Torna al successo la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Questa sfida vede i suoi proporre e giocare molto bene. In più, quando Vlahovic gioca a questo livello, per gli avversari c’è davvero poco da fare. La traccia dei viola è molto interessante e va coltivata per tutta la stagione in corso. Notte fonda per lo Spezia di Thiago Motta, che ora rischia veramente tanto. La sfida non era semplicissima, e nonostante i tentativi, è finita nel peggiore dei modi. Ora bisogna evitare una ricaduta psicologica.

Sassuolo-Empoli 1-2 (43’ L. Tonelli (a) – 83’ A. Pinamonti (R), 90+2’ S. Zurkowski)

Al Mapei Stadium vince l’Empoli all’ultimo respiro, che ottiene la quarta vittoria in trasferta su cinque partite. La prima frazione di gioco inizia su ritmi non intensissimi conditi da qualche accelerazione improvvisa. Man mano vengono fuori i padroni di casa, che prima sbattono su Guglielmo Vicario, poi trovano il vantaggio, causato da un autogol di Lorenzo Tonelli. Nella ripresa, i neroverdi hanno avuto più volte l’occasione di raddoppiare, ma gli ospiti hanno avuto il merito di non aver mai rinunciato a proporre e ad arrendersi. Prima sfiorando solo il pari, poi trovandolo su calcio di rigore trasformato da Andrea Pinamonti. Nel finale, i toscani vengono premiati, e vincono la sfida grazie al gol di Szymon Zurkowski.

Dopo due vittorie consecutive, si ferma il Sassuolo di Alessio Dionisi. La problematica dei neroverdi consiste nel non essere in grado di concretizzare al meglio le tante occasioni create. Fallire troppe possibilità può portare a questi spiacevoli incidenti. Premiato l’Empoli di Aurelio Andreazzoli, che è salito in Serie A e ha da subito imposto le sue idee senza mai tirarsi indietro. Una vittoria che è frutto di una mentalità ben lavorata e costruita, che li ha portati meritatamente a metà classifica.

Bologna-Cagliari 2-0 (49’ L. De Silvestri, 90+6’ M. Arnautovic)

Torna a vincere il Bologna, che sconfigge un Cagliari che è sempre più in difficoltà. Nel primo tempo si è assistito ad un possesso palla poco produttivo degli emiliani e a una difesa solida da parte degli isolani. Le emozioni sono relativamente poche fino all’inizio del secondo tempo. Nella ripresa i padroni di casa sono molto più efficaci, e dopo pochi minuti trovano il gol con Lorenzo De Silvestri. Sarà l’inizio di un dominio bolognese, che stende il Cagliari alle corde. Tuttavia, gli ospiti troveranno la forza di reagire e proporre delle azioni, senza però far male agli avversari. Nel recupero avviene di tutto: Martin Caceres viene espulso in seguito ad una rissa. Charalampos Lykogiannis ha sui piedi il pallone del pari, ma Lukasz Skorupski è bravissimo a deviare. Ultima azione di gara, contropiede dei felsinei, e Marko Arnautovic fa 2-0 e la chiude.

Ritrova il successo la squadra di Sinisa Mihajlovic. Una vittoria che permette di portarsi a pari punti con la Juventus. Si è ritrovato gioco e convinzione. In particolare, il ritorno di Arnautovic è stato fondamentale. La prestazione dell’austriaco è di enorme peso specifico. Durissima la situazione del Cagliari di Walter Mazzarri. Un vero e proprio psicodramma per una squadra che ha un potenziale ben più alto rispetto alla sua posizione in classifica. Ma ad oggi, sembra girare tutto male. Ci vorrà un qualcosa di diverso per poter sperare.

Genoa-Venezia 0-0

Pareggio tra i fischi del Luigi Ferraris quello tra Genoa e Venezia. Nonostante la prima occasione sia dei lagunari, sono i rossoblù ad avere il pallino del gioco e a creare il maggior numero di occasioni. Tuttavia, la difesa dei veneti regge bene senza soffrire in maniera eccessiva. La ripresa vede un copione simile, con i padroni di casa che cercano il gol del vantaggio, ma senza grande successo. Addirittura, sono gli arancioneroverdi nel finale a sfiorare la rete. L’assalto del grifone prosegue fino allo scadere della partita, ma non è sufficiente per ottenere la prima vittoria stagionale in casa.

Altro pareggio per il Genoa di Davide Ballardini, la cui posizione resta a rischio. I suoi ci hanno provato ma senza grande successo. Non manca il carattere, ma serve qualcosa in più, perché c’è il rischio che le cose si complichino per una rosa che certamente non dovrebbe lottare per non retrocedere. Punto importantissimo per il Venezia di Paolo Zanetti che risponde alle ultime uscite sfortunate e in parte recupera ciò che era mancato. Una prestazione battagliera e di carattere che può risultare fondamentale per la lotta salvezza.

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