Il Punto sul Campionato – Milano chiama, Napoli risponde. Juve, c’è qualcosa da rivedere. Ripartono le romane. Tutti i temi della decima giornata

La decima giornata di Serie A ha offerto alcune importanti conferme, come riscatti di rilievo, e una sconfitta inaspettata, ma fino a un certo punto. Continua a dominare il Napoli, che spazza via il Bologna senza tanti problemi. Sesta vittoria consecutiva per il Milan, che pur non brillando riesce a superare un buon Torino. Vince l’Inter, che espugna il Castellani e rifila due gol all’Empoli. Cade la Juventus, che perde contro il Sassuolo e vede la vetta a 13 punti di distanza. Ripartono Lazio e Roma rispondendo ad alcune critiche, che hanno la meglio rispettivamente su Fiorentina e Cagliari.

Napoli-Bologna 3-0

Milano chiama, Napoli risponde. E che risposta, di dominio totale. Gli azzurri hanno controllato il match in lungo e in largo, senza mai subire l’avversario. Il gol arriva dopo 18 minuti, ed è una perla da fuori area di Fabian Ruiz. La rete dello spagnolo da il la al dominio azzurro, che da allora gestirà l’incontro, con un Bologna che si aggrappa a qualche ripartenza. Ai partenopei servirà un rigore per raddoppiare, guadagnato per un fallo di mano di Gary Medel. Stavolta Lorenzo Insigne non sbaglia.

Nel secondo tempo, gli ospiti si rassegnano, e lasciano fare ai padroni di casa ciò che vogliono. Il possesso palla consente agli azzurri di arrivare più facilmente in area di rigore avversaria. Verrà poi assegnato un altro penalty, guadagnato da Victor Osimhen. Anche stavolta, Insigne realizza. Il resto della sfida vedrà lo stesso copione, con i rossoblù che riescono ad uscire solo nel finale, ma senza impensierire di tanto la porta di David Ospina.

Luciano Spalletti può sorridere, e non solo per la ritrovata serenità del suo capitano. Il suo Napoli è uno spettacolo da vedere. Non solo, sta iniziando a guadagnarsi lo status di squadra temuta. Riesce ad incutere timore agli avversari solamente controllando il pallone. Un grandissimo risultato ottenuto in breve tempo. Definire gli azzurri non da scudetto è un crimine. Ora è inammissibile non provarci.

Partita difficile per gli uomini di Sinisa Mihajlovic. Probabilmente i suoi avrebbero perso ugualmente, ma il calo di rendimento visto nel secondo tempo può far arrabbiare e non poco il mister. Si tratta dell’unico aspetto realmente negativo del match, vista l’elevata difficoltà. I prossimi incontri potranno testare meglio il valore di questa buona rosa.

Milan-Torino 1-0

Continua a vincere il Milan, che pur soffrendo riesce a superare l’ostacolo Torino. Partita molto ben interpretata dagli ospiti, che già dai primi minuti di gara si dispongono molto bene in campo. Tuttavia, le azioni effettivamente pericolose create dai granata sono poche. Dunque, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, passano in vantaggio i rossoneri. Il gol è firmato da Olivier Giroud. È allora che i padroni di casa optano per gestire il risultato e correre pochi rischi. Però il Toro continua a giocare bene e a creare pericoli.

La ripresa li vedrà protagonisti in più di un’occasione, con un Milan che fa fatica ad uscire. Servirà anche un intervento di Ciprian Tatarusanu su Tonny Sanabria per mantenere il vantaggio. Un possibile riscatto per il portiere rossonero. Nel finale gli ospiti ci provano in ogni modo, anche con l’assalto di Vanja Milinkovic-Savic, ma la difesa degli avversari è impenetrabile e ben solida.

Vince la squadra di Stefano Pioli, che continua nella sua marcia trionfale. Questa è una vittoria sporca, di quelle che fanno vincere i campionati. Non è sicuramente la partita più brillante della stagione, ma è di quelle che portano morale e fame di risultati. Un successo che consente di portarsi a 28 punti e di allungare la striscia di risultati utili a 6. Tuttavia, le prossime partite dei rossoneri sono decisamente impegnative, motivo per cui sarà necessario trovare anche qualcosa in più. Il rischio è quello di incombere in una serie di dolorosi passi falsi. Quest’atteggiamento può andar bene solamente in certe situazioni.

Ennesimo risultato amaro per il Torino di Ivan Juric. La sua squadra in questo match avrebbe decisamente meritato di portare dei punti a casa. Anche stavolta, nonostante una grande prestazione, il verdetto segna zero punti per i suoi. Resta la buona prestazione della sua squadra e le indicazioni positive che porta questo match. Ci sono tante buone cose da conservare.

Juventus-Sassuolo 1-2

Probabilmente il risultato più sorprendente della giornata. Anche se per quello visto in campo, sorprendente lo è fino ad un certo punto. Dopo un buon avvio dei bianconeri, sono i neroverdi a prendere pian piano il controllo del match, giocando un calcio di buon livello. I padroni di casa confidano nelle loro individualità come l’arma per trovare il risultato. La partita cambia al minuto 44, quando Gregoire Defrel pesca l’inserimento di Davide Frattesi. Il centrocampista è bravo a insaccare e a gelare l’Allianz Stadium a qualche manciata di minuti dalla fine del primo tempo.

Nel secondo sono gli emiliani a sfiorare il raddoppio, però la Juventus è più incentrata nella manovra offensiva. Il palleggio è spesso impreciso, ma le individualità bianconere riescono ugualmente a creare grattacapi nella difesa neroverde, e servirà anche una buona prestazione di Andrea Consigli per frenare le intenzioni dei padroni di casa. Al minuto 77, il mancino di Paulo Dybala pesca la testa di Weston McKennie. Da questo momento, la Juve tenta il forcing attaccando a più riprese, ma la partita ha in serbo una sorpresa. Nell’ultima azione della partita, è il mancino illuminato di Domenico Berardi a spalancare la porta a Maxime Lopez, che tutto solo fa 1-2 e sigla il gol della vittoria per i suoi.

Una sconfitta che deve risultare come un forte campanello d’allarme per Massimiliano Allegri. Una squadra come la Juventus non può confidare solamente nelle individualità per portare a casa il risultato. C’è bisogno di un cambiamento. Va bene essere attenti alla ricostruzione del Dna della sua vecchia Juve, ma la situazione rispetto agli anni scorsi è ben diversa. Servono nuove idee, di una scossa, nuove proposte. E la ricetta del corto muso può essere utile fino ad un certo punto. La distanza dalla vetta si fa sempre più ampia, ed ora il tempo delle scuse è finito.

Una vittoria pesantissima per il Sassuolo di Alessio Dionisi. La dimostrazione che tentare sempre di giocare, provare soluzioni non scontate anche nelle partite più difficili, alla lunga paga. È arrivata una vittoria di corto muso, che però non cancella quanto i neroverdi sono in grado di mostrare sul campo. Il gol di Frattesi è frutto di una bella azione, di quelle che si spera di vedere in una partita. L’obiettivo è credere nella strada tracciata dall’allenatore, che richiederà del tempo, ma che può rivelarsi fruttuosa più del previsto.

Empoli-Inter 0-2

Un’Inter leggermente rivisitata ritrova il successo superando l’Empoli con il risultato di 0-2. L’inizio di partita vede i toscani pressare in maniera eccellente e mettere alle corde gli ospiti. Vanno addirittura vicino al vantaggio con Sebastiano Luperto; sarà provvidenziale Danilo D’Ambrosio. I nerazzurri soffrono e sono costretti a difendersi, ma a cambiare i giochi ci penserà nuovamente D’Ambrosio. Avvia una splendida azione con una grande giocata, poi grazie ad un assist da capogiro di Alexis Sanchez porta in vantaggio i suoi. Da questo momento, l’Inter eviterà di soffrire eccessivamente.

Il secondo tempo vede gli ospiti decisamente più arrembanti, con l’Empoli che inizia a perdere energie, e complice l’espulsione di Samuele Ricci, sarà costretta ad evitare il peggio. Guglielmo Vicario con un grande intervento salva su Lautaro Martinez, ma non può nulla sulla conclusione di Federico Dimarco, pescato proprio dall’attaccante argentino. La partita si chiuderà con il risultato di 0-2.

È la vittoria di Simone Inzaghi. In questo turno infrasettimanale ha rimaneggiato la sua squadra, anche per esigenze dovute ai numerosi impegni. La sua squadra ha dimostrato sia di saper soffrire che di dominare la partita. L’organico è uno dei punti di forza dell’Inter, e in questo confronto vi è una prova chiara e lampante. Cambiando gli uomini, la sostanza rimane invariata. Per lo scudetto i nerazzurri ci sono, e non sono intenzionati a mollare.

Perde l’Empoli di Aurelio Andreazzoli. I suoi uomini sono in grado di giocare da squadra e di produrre un calcio di qualità. Inoltre, il mister ha dimostrato di essere abile nel preparare le partite. Tuttavia, bisogna ancora lavorare sulla tenuta. Avrà anche pesato l’espulsione di Ricci, ma non è la prima volta che la squadra cala alla lunga. Un aspetto che va corretto, perché le idee non mancano. Ci sono tutti gli strumenti per disputare un campionato tranquillo.

Lazio-Fiorentina 1-0

Vince la Lazio al termine di una giornata molto travagliata. Battuta la Fiorentina con il risultato di 1-0. Si è giocata una partita bloccata, molto ragionata in cui sono arrivate poche occasioni da una parte all’altra, e i pericoli sono nati soprattutto sulle fasce. L’equilibrio regna sovrano, e sembra che nessuno riesca a far male all’avversario, fino al minuto 51. Da un’azione nata da un rinvio di Pepe Reina, Sergej Milinkovic-Savic scova Pedro. L’ex Barcellona è abile nel segnare e portare avanti i suoi. Gli ospiti allora provano a spingere, ma la prova difensiva dei biancocelesti è decisamente invidiabile. Di pericoli se ne vedono pochi, infatti la partita finisce con il punteggio di 1-0.

Maurizio Sarri ritrova il sorriso dopo la tremenda sconfitta rimediata nella scorsa giornata. Il tecnico ha schierato una formazione molto offensiva, dalla quale magari ci si poteva aspettare qualcosa in più. Tuttavia, la difesa, aspetto molto curato dall’allenatore, ha risposto ben presente. I rientri di Francesco Acerbi e di Luiz Felipe sono stati fondamentali. In particolare, questa è la prima partita senza subire gol in questo campionato. È una prima buona risposta ai problemi capitati nelle ultime giornate.

Sconfitta per la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Con la Lazio i viola non hanno mai sfondato, anche complice la loro buona prestazione. Non era una partita facile, ma si poteva produrre qualcosa in più. Nonostante il sorpasso proprio dei biancocelesti, la posizione in classifica resta buona, e le prossime partite saranno un buon banco di prova per testare il valore di questa squadra. Le idee ci sono e sono anche state mostrate, ma in certe occasioni vanno anche concretizzate.

Cagliari-Roma 1-2

Risponde alle critiche la Roma, che supera il Cagliari al termine di un match molto difficile. Partita inizialmente bloccata, che vede poche iniziative di rilievo da entrambe le squadre. Sembra che la paura di sbagliare nuovamente regna sia per i padroni di casa che per gli ospiti. I sussulti da vedere sono veramente pochi. Nella ripresa però, cambia anche il ritmo della partita. Su un pasticcio difensivo dei giallorossi, Leonardo Pavoletti trova il pallone perfetto per portare in vantaggio i suoi. E da qua nasce un’altra partita.

Gli isolani sfiorano il raddoppio proprio con Pavoletti e con Joao Pedro. I pericoli degli ospiti vengono creati da Stephan El Shaarawy e da Nicolò Zaniolo, che non trovano il gol per questione di centimetri. I rossoblù si avvicinano di molto al 2-0, quando Rui Patricio deve compiere un miracolo su Pavoletti. Una manciata di secondi, ed è corner per la Roma. Roger Ibanez la prende e pareggia i conti. Il carattere dei giallorossi viene fuori nonostante la dura partita, e al minuto 78 c’è l’opportunità per il gol del vantaggio: un calcio di punizione. Lorenzo Pellegrini realizza magistralmente, regalando un successo molto pesante ai suoi.

Sorride José Mourinho, che trova la risposta che aspettava dalla sua squadra. Se uno dei difetti della Roma nelle scorse stagioni è quello del carattere, in questa situazione sembra essere divenuto un punto di forza. I suoi uomini non mollano mai e sono pronti a dare battaglia in qualsiasi situazione. Questa sfida è una chiara dimostrazione. Non una partita semplice, ma è arrivato un successo strappato con le unghie e con i denti. Da qua si può ripartire per rimediare alle lacune delle scorse annate.

Altra sconfitta per il Cagliari di Walter Mazzari, ma decisamente meno netta rispetto a quella dello scorso turno di campionato. I suoi uomini ci hanno provato, e sono stati sconfitti solamente dal carattere degli avversari. L’obiettivo è quello di cancellare i passi falsi più agonizzanti della stagione attuale e ripartire da queste prestazioni, che possono garantire agli isolani di combattere fino alla fine per l’obiettivo salvezza.

Sampdoria-Atalanta 1-3

Atalanta corsara al Luigi Ferraris, superato l’ostacolo Sampdoria. Dopo un buon avvio di gara degli orobici, a trovare il gol del vantaggio sono i doriani. Una bella azione spalanca un’autostrada a Francesco Caputo che deve solo finalizzare. La Dea riesce ad uscirne fuori grazie al suo bomber Duvan Zapata. Il colombiano propizierà al minuto 17 l’autogol di Kristoffer Askildsen per poi portare in vantaggio i suoi quattro minuti più tardi. L’assist è di Davide Zappacosta. I blucerchiati provano a pareggiare il match con Caputo, ma Juan Musso si supera salvando il risultato.

La seconda frazione di gioco vede una buona intensità, ma un calo nella qualità del calcio proposto. Le azioni sono poche, e in particolare realizzate da giocate individuali. Pian piano, la sfida si accomoda su ritmi più lenti e sembra destinata a terminare senza ulteriori lampi. Fino a che Josip Ilicic, all’ultimo minuto, non decide di svegliarsi. Lo sloveno prende il pallone e realizza un gol dei suoi, siglando l’1-3 finale.

Vince l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. È impossibile aspettarsi in ogni match la solita Dea in grado di travolgere l’avversario come se nulla fosse. A volte è anche necessario saper gestire e portare il risultato a casa. La bravura sta nel non aver perso il controllo di un incontro che poteva diventare molto difficile. Tre punti molto importanti che consentono di rimanere in piena lotta per la zona Champions League.

Ne esce sconfitta la Samp di Roberto D’Aversa. Una partita che per come si era messa poteva anche portare un risultato inizialmente insperato. Probabilmente, con una chiave di gioco nella ripresa si sarebbe potuto fare di più. Il tecnico resta a rischio.

Udinese-Hellas Verona 1-1

Pari tra Udinese ed Hellas Verona, con i friulani che recriminano e gli ospiti che si accontentano. La partita è dominata dai padroni di casa che vanno subito in vantaggio con Isaac Success. La prima frazione di gioco è a senso unico, e i bianconeri sfiorano il raddoppio con Bram Nuytinck e con Norberto Beto. Sarà decisivo Lorenzo Montipò. La ripresa vede gli ospiti leggermente più proiettati in avanti, ma i friulani sembrano essere saldamente in controllo. Cambia tutto al minuto 78, quando viene assegnato un penalty molto contestato agli scaligeri. Antonin Barak, ex della sfida, farà 1-1, pareggiando così i conti.

Buona la prestazione degli uomini di Luca Gotti, che avrebbero meritato la vittoria. Ancora una volta, il tecnico dimostra di saperci fare, allestendo con ciò che ha una squadra che può navigare senza problemi in acque tranquille. Si accontenta Igor Tudor. L’Hellas non è brillante come nelle ultime uscite, e l’impressione che potesse arrivare una sconfitta sembrava molto probabile. Un punto insperato per quanto visto durante l’incontro.

Venezia-Salernitana 1-2

Colpo esterno della Salernitana, che negli ultimi istanti della sfida con il Venezia porta a casa i 3 punti. Dopo un buon avvio degli ospiti, a passare in vantaggio sono gli arancioneroverdi, grazie al terzo gol in campionato di Mattia Aramu. Da questo momento i padroni di casa mantengono in mano la partita, senza correre enormi rischi. Anche nella ripresa il copione è simile, ma i campani hanno dalla loro parte Franck Ribery, che manderà in gol Federico Bonazzoli, per il gol del pari. Qualche minuto dopo, arriva la discutibile espulsione di Ethan Ampadu, che lascia i lagunari in 10. Sembra averne di più il Venezia, ma all’ultimo minuto del match, Sergio Romero sbaglia completamente l’uscita, consentendo ad Andrea Schiavone di siglare l’1-2 dei granata.

Vittoria importantissima per gli uomini di Stefano Colantuono, soprattutto per il morale. L’importante ora come ora è non perdere la testa, e pian piano rimettersi in carreggiata. Salvarsi è un’impresa, ma questa vittoria permette di non sprofondare. Non è certamente il periodo più fortunato per la squadra di Paolo Zanetti. L’impressione era quella che il pareggio fosse il risultato giusto, ma ancora una volta, come contro lo Spezia, è arrivata la beffa nei minuti finali. E una sconfitta in uno scontro diretto che non ci voleva, nonostante la prestazione non sia mancata.

Spezia-Genoa 1-1

Pari tra Spezia e Genoa, in una partita che non accontenta nessuna delle due. La prima frazione di gioco non vede azioni molto esaltanti da parte delle due squadre. Nel secondo tempo i padroni di casa provano a fare la partita e sfiorando più volte il vantaggio, mancandolo solo per sfortuna. Il palo interno di Emmanuel Gyasi è un esempio. Ma il gol è nell’aria, e lo trovano gli spezzini. Un tiro di Ebrima Colley finisce sul palo per poi sbattere sulla schiena dello sfortunato Salvatore Sirigu: è autogol del portiere. Nonostante lo svantaggio, i rossoblù fanno fatica a reagire, anzi, subiscono la proposta di gioco degli avversari. Fino al minuto 86, quando un grande spunto di Felipe Caicedo costringe Ivan Provedel al fallo da rigore. Domenico Criscito trasformerà dagli undici metri, firmando così l’1-1 definitivo.

Sfortunato lo Spezia di Thiago Motta, che avrebbe meritato il risultato pieno. È un peccato, perché la prestazione degli spezzini c’è stata. I tre punti sarebbero stati importantissimi e avrebbero dato una botta di fiducia. Pareggio strappato da parte degli uomini di Davide Ballardini. Al suo Genoa non manca il carattere, però, alla lunga non sarà sufficiente. C’è bisogno di trovare delle soluzioni, perché questa squadra può ambire a ben altre posizioni di classifica.

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