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Roma-Napoli: reti bianche non significa bandiera bianca

Luciano Spalletti

Manca la nona sinfonia per il Napoli rullo compressore del campionato, figura alla quale sembra essersi abituato l’ambiente e il mondo dei media. In effetti queste prime giornate sorridono ampiamente ai partenopei viste le 8 vittorie consecutive che vantano vittime illustri come Juventus e Fiorentina.

Domenica è arrivato però il primo “stop” all’Olimpico, la partita contro la Roma si conclude 0-0 e le due squadre vanno negli spogliatoi con la bolgia giallorossa in sottofondo. Pochi, pochissimi riuscirebbero a storcere il naso visto il risultato maturato contro Mourinho e soci, discorso ancora più saldo tenendo in considerazione la prestazione.

Il Napoli scende in campo con sicurezza e consapevole delle armi a disposizione degli avversari, trasforma così una banale paura in applicazione e tira fuori dal cilindro anche qualche buona giocata. Leggermente sotto tono Zielinski ma nel complesso viene supportato da una squadra che si dimostra sempre più solida.

Grande prestazione di tutto il centrocampo che viene sempre orchestrato dalla coppi Anguissa-Ruiz, capace di dettare tempi e recuperare avversari (vivi o morti). Tanto, tantissimo sacrificio lo si vede negli occhi di Koulibaly e Di Lorenzo, uomini che non saltano neanche un minuto e che non si staccano dal terreno di gioco nonostante le numerose partite in successione.

Insostituibili il 26 e il 22 ma la tenuta fisica potrebbe ad un certo punto chiedere pegno, ma merita ancora un applauso il compagno di reparto del senegalese. Rrahmani è un lontano parente del difensore distratto e opaco apparso in qualche uscita della scorsa stagione, celebre l’episodio di Udine. In conclusione i tifosi si trovano al cospetto di un collettivo importante e fiducioso rispetto ai propri mezzi, quando inizierà a piovere, gli 11 in campo sapranno comunque rispondere: PRESENTE.

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