Cosa sono questi accordi con le criptovalute per la maglie di Serie A?

In Serie A sembra alle porte la prima sfida di criptovalute: tra Lazio e Inter, sulle maglie e non solo. Ecco cosa succede:

Sembra aggiungersi anche la Roma in questa storia che in estate si è legata a Digitalbits, ma il legame tra la Serie A e il mondo delle monete virtuali ha radici profonde, che ha portato la stessa Lega ad accordarsi con un altro player del settore come Crypto.com.

Ai club di Serie A e alla lega Serie A, fruttano milioni di euro queste partnership con i fornitori blockchain: circa 70 milioni a stagione.

Oltre metà di questa cifra se l’è assicurata l’Inter, che vanta due diversi accordi: Socios è lo sponsor di maglia, mentre Zytara è il global digital banking partner del club nerazzurro, che annualmente prende 20 milioni dal primo (contratto di un anno con opzione di rinnovo fino al 2024) e circa 21 milioni di euro dal secondo (valore complessivo di 85 milioni per quattro anni, sebbene la durata non sia stata ufficialmente comunicata).

La Lazio invece ha annunciato l’accordo con Binance; anche questo è un accordo triennale, da 30 mln di euro, quindi 10 mln annui.

Sulla manica della maglia del Milan, a partire da questa stagione, appare il logo di BitMex (circa 3 milioni annui), ma i rossoneri sono inoltre nel portfolio di Socios, così come la Juventus.

Socios e Bitmex: ecco cosa sono?

Legata a Inter, Milan e Juventus; è una piattaforma che si avvale della criptovaluta Chiliz, attraverso la quale vengono emessi i cosiddetti «fan token». Si tratta di gettoni virtuali attraverso i quali i tifosi possono partecipare a sondaggi, concorsi e promozioni esclusive.

I fondatori sono Arthur Hayes, Benjamin Delo e Samuel Reed e, nel giorno in cui è stato annunciato l’accordo col club rossonero, sono stati sanzionati dalla Commodity Futures Trading Commission statunitense con una multa da 100 milioni di dollari.

Il motivo? «Per aver gestito illegalmente una piattaforma di trading di criptovalute e violazioni antiriciclaggio» in un lasso di tempo che va dal novembre 2014 all’ottobre 2020, con addirittura cinque società coinvolte.

Ad aprile, Hayes si era costituito a Honolulu a seguito delle accuse di violazione del Bank Secrecy Act, venendo rilasciato su cauzione di 10 milioni di dollari, ma non è l’unico ad essere finito nei guai: un ex dirigente di BitMex, Gregory Dwyer, è stato estradato dalle Bermuda con le stesse accuse, mentre il processo per i tre fondatori è fissato per il 28 marzo 2022.

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