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Il Punto sul Campionato – Napoli a punteggio pieno. Fuochi d’artificio a San Siro. Il derby è biancoceleste. Tutti i temi della sesta giornata.

È una giornata ricca di emozioni quella che si è giocata in questo weekend. Se alcuni match non hanno mostrato uno show di primo livello, altri sono stati vissuti al cardiopalma. Resta saldo in vetta il Napoli, che fa 6 su 6 e batte un Cagliari in piena agonia. Insegue il Milan, che pur soffrendo riesce a battere lo Spezia. Spicca il rocambolesco 2-2 tra Inter e Atalanta, candidata a diventare una delle partite più belle di questa Serie A. Il derby della Capitale è stato vinto dalla Lazio, al termine di una sfida che ovviamente porta con sé tanto da raccontare. Seconda vittoria consecutiva per la Juventus che batte la Sampdoria, ma per la quale resta ancora del lavoro da portare a termine.

Napoli-Cagliari 2-0

Non si è trattato di una partita, ma di un monologo. Perché l’impressione è stata quella che gli uomini di Walter Mazzarri aspettassero solo il fischio finale. La partita ha visto un unico e solo copione: il Napoli che attacca e il Cagliari che prova disperatamente di allontanare via il pallone dall’area di rigore in qualche modo, senza sforzarsi più di tanto nel creare qualcosa. Gli uomini di Luciano Spalletti hanno dunque avuto vita facile, e sono andati subito in gol dopo 11 minuti con il solito e sempre più dominante Victor Osimhen. Il 2-0 è arrivato nel secondo tempo su calcio di rigore, trasformato da Lorenzo Insigne. Da allora, le emozioni sono state pochissime. Da segnalare l’ennesima gigantesca prova di André-Franck Zambo Anguissa, ormai padrone del centrocampo azzurro.

Il Napoli continua a vincere. Quella del Maradona non è stata sicuramente tra le partite più proibitive, ma i 3 punti sono arrivati. Segno che la fame e la cattiveria non mancano. Ciò che gli azzurri devono dimostrare è di avere continuità. Un ritmo del genere non è difficile da reggere per un’intera stagione, specie in vista della Coppa d’Africa, che porterà via dei valori importanti. Se il Napoli dovesse tenerli per tutto l’anno, il tricolore non sarebbe più solo un sogno. Ne esce con le ossa rotte il Cagliari. Mazzarri ha tanto da fare per rimettere in carreggiata una squadra che al momento non ha né capo né coda. Il rischio di dover disputare l’ennesima stagione di grande sofferenza è molto elevato, specie se si guarda al rendimento di altre squadre della parte destra della classifica. Bisogna evitare di cadere in difficoltà psicologiche, perché allora la situazione diventerebbe critica.

Inter-Atalanta 2-2

Fuochi d’artificio a San Siro. Più che guardare una partita è sembrato di assistere ad un thriller. Una delle sfide di vertice di questa giornata si è chiusa con un pareggio. A partire col piede sull’acceleratore è stata l’Inter. Il bellissimo gol del vantaggio è stato siglato dal solito Lautaro Martinez, su assist di un più sempre imperioso Nicolò Barella. Col passare dei minuti è venuta fuori anche l’Atalanta. Il gol del pareggio è un’opera d’arte di Ruslan Malinovskyi, all’ennesimo gol strepitoso da fuori area. L’ucraino propizierà anche il raddoppio bergamasco. Un suo tiro da fuori, respinto da Samir Handanovic, è stato ribattuto in rete da Rafael Toloi.

La ripresa è un vero e proprio turbinio di emozioni. Prima l’Atalanta sfiora l’1-3, poi sale in cattedra Federico Dimarco, una piacevole sorpresa della rosa interista. Un suo tiro respinto da Juan Musso è stato ribadito in rete da Edin Dzeko per il gol del pareggio. È il preludio a un finale spettacolare. Merih Demiral la tocca col braccio in area di rigore, l’arbitro Fabio Maresca assegna un penalty all’Inter. Dal dischetto va Dimarco. Sembra tutto indirizzato per il 3-2, ma il terzino colpisce la traversa e il risultato non cambia. Una manciata di minuti dopo e a trovare il terzo gol è l’Atalanta, con la girata di un altro eroe inatteso: Roberto Piccoli. Anche stavolta, quando sembrava tutto finito, il direttore di gara viene richiamato al Var. Verdetto: il pallone era uscito fuori in precedenza. Il gol non è valido. Si chiude così.

Le altre contendenti possono “sorridere” solo per il risultato, perché Inter e Atalanta sono due squadre estremamente pericolose. Gli uomini di Simone Inzaghi continuano a dare conferme sul piano caratteriale. Sembrano viaggiare su un altro binario rispetto alle dirette avversarie. E se alcuni calciatori come Nicolò Barella garantiranno questa qualità per tutto il torneo, ci sarà molto da temere. L’Atalanta di Gian Piero Gasperini continua a dare segnali di ripresa del suo calcio effervescente, a cui sta mischiando sempre di più una maggior tenuta mentale. Se gli orobici dovessero guadagnare questa consapevolezza, il primo posto non sarà più un miraggio.

Spezia-Milan 1-2

Giornata storica in casa Milan. Non tanto per il successo, ma per una delle firme di questa vittoria: Daniel Maldini, figlio di Paolo e nipote di Cesare. La dinastia prosegue per la gioia dei rossoneri. Con lo Spezia però, è stata una partita tutt’altro che facile. Dopo un primo tempo bloccato in cui gli uomini di Thiago Motta hanno avuto un paio di grandi occasioni, sono i ragazzi di Pioli a passare in vantaggio. Daniel Maldini stacca di testa su un cross di Pierre Kalulu per la gioia di papà Paolo in tribuna. Ma c’è una partita da giocare e lo Spezia non è disposto a concedere regali. Al minuto 80 arriva il gol del pareggio firmato da Daniele Verde. Il Milan però, non si arrende e riesce a portare a casa il successo con una rete di Brahim Diaz, rimanendo così a due punti dalla vetta.

Altre indicazioni positive per Stefano Pioli, che nella sfida che anticipa il difficile scontro in Champions League con l’Atletico Madrid porta a casa altri tre punti molto importanti. In situazioni non semplici, i rossoneri sono riusciti sempre a trarre il massimo o a non sfigurare. Mancano degli uomini e a volte anche lo stile, ma non la traccia. Anche i vari panchinari riescono a dare il loro significativo apporto, e avere la rosa lunga in questo calcio è fondamentale per non incorrere in problemi indesiderati.

Altra sconfitta che lascia l’amaro in bocca per gli spezzini. Anche stavolta si è giocato bene, anche stavolta nessun punto totalizzato. Tuttavia, resta l’immagine di una squadra che alla vigilia era data per spacciata, e che se ne esce con maggiori sicurezze dopo ogni sfida. Viste le difficili condizioni un cui si è preparata la stagione, questo è già un grande successo. Le occasioni per vincere ci saranno.

Lazio-Roma 3-2

Il derby di Roma è da sempre una partita a sé. Si tratta di 90 minuti in cui si parte per un altro pianeta. E questa partita sembra esser stata giocata in un altro pianeta. Un match esplosivo accompagnato da un tifo assordante che è mancato per tanto tempo. Arrivava leggermente favorita la Roma, ma a vincere è stata la Lazio per 3-2. A passare in vantaggio sono i biancocelesti con un colpo di testa di Sergej Milinkovic-Savic. Alcuni minuti più tardi su un ribaltamento di campo guidato da un sontuoso Ciro Immobile nasce il 2-0, finalizzato da Pedro. I giallorossi iniziano pian piano a proporre sempre più azioni, fino a che non trovano il 2-1 su calcio d’angolo, con lo stacco vincente di Roger Ibañez.

Il 3-1 laziale arriva nel secondo tempo. Lancio accademico di Luis Alberto, pallone per Immobile che serve per Felipe Anderson. Qualche minuto dopo la Roma otterrà un calcio di rigore, trasformato da Jordan Veretout. Il finale è ricco di tentativi. Reina salva su Zaniolo e Shomourodov. Immobile sfiora il 4-2 con un tiro che finisce di poco a lato. È l’epilogo di una gara bellissima, di quelle che si spera di vedere ogni volta che ci si siede sul divano.

Maurizio Sarri ne esce vincitore. Dopo alcune prestazioni non positive sembrava di vedere una squadra pronta a trascorrere un anno di transizione. Nella partita più difficile, è arrivata la risposta che così non sarà. La Lazio è una squadra da temere, con grandi valori e con un ottimo allenatore. E la sensazione è quella che si possa fare ancora meglio. Ne esce sconfitto José Mourinho. Quel che poteva essere un forte segnale per tutte le rivali non è arrivato. Allo stesso tempo però, non si può parlare di una squadra ridimensionata. Certo, va attutito il ko, ma una sconfitta non cancella i messaggi positivi lanciati in queste prime partite. Il potenziale c’è, così come la Roma.

Juventus-Sampdoria 3-2

La Juventus vince, ma perde due pezzi importanti come Paulo Dybala e Alvaro Morata. L’inizio di gara dei bianconeri è buono. Il vantaggio arriva con un bel sinistro della Joya, che però uscirà in seguito a causa di un problema muscolare. La Juve continua ad attaccare, e su calcio di rigore realizzato da Leonardo Bonucci raddoppia. La Samp però non si arrende, e nel finale di tempo accorcia le distanze con un colpo di testa di Maya Yoshida sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nella ripresa, su un pasticcio della difesa blucerchiata, Manuel Locatelli trova il suo primo gol con la maglia bianconera, riportando avanti di due lunghezze i suoi. Tuttavia, la Sampdoria gioca una partita d’orgoglio senza mai alzare bandiera bianca. Sarà Antonio Candreva a siglare il 3-2 che rimette tutto in discussione fino al finale di gara.

Soffre ancora la squadra di Massimiliano Allegri, ma trova la seconda vittoria consecutiva. In questa gara è arrivato un numero maggiore di occasioni da gol, dove però è mancata lucidità. La difesa continua a non essere quel solido blocco tipico della Juve degli ultimi anni, va trovata una quadra anche lì. La proibitiva sfida col Chelsea in Champions League e il derby con un Torino che può dare qualche grattacapo sono due test molto importanti per valutare il livello di questa squadra, che ha bisogno di altro carburante. La Sampdoria di Roberto D’Aversa esce sconfitta dall’Allianz Stadium nonostante una buona prova. L’inizio di campionato ha lasciato un calendario quasi proibitivo, dal quale si sono alternati sia segnali positivi che negativi. Le prossime partite sono decisamente più alla portata e c’è la possibilità di far punti.

Udinese-Fiorentina 0-1

La Fiorentina, prossima avversaria del Napoli, vince seppur giocando un calcio meno brillante di quello mostrato in questo campionato. Un primo tempo povero di emozioni vede i viola andare in vantaggio su calcio di rigore, realizzato da Dusan Vlahovic. Nella seconda frazione di gara l’Udinese prova ad impensierire maggiormente la porta di Bartlomiej Dragowski, che si rivelerà provvidenziale in più di un’occasione. Gli attacchi bianconeri costringono la Fiorentina a chiudersi per mantenere il risultato finale.

La vittoria meno brillante della gestione Vincenzo Italiano, ma si tratta pur sempre di 3 punti. Dimostrazione che la squadra sa anche soffrire in determinate situazioni. Nozione che il Napoli dovrà assorbire. L’Udinese perde ancora, nonostante una buona prestazione. Gli uomini di Luca Gotti arrivano spesso vicino alla possibilità di portare qualcosa a casa, senza riuscirci. Un peccato, perché la squadra non è l’ultima arrivata.

Genoa-Hellas Verona 3-3

Prima partita della nuova avventura americana per il Grifone. Altra sfida che ha visto un esito rocambolesco: un 3-3 molto divertente, condito dai 20 minuti finali, in cui è successo di tutto. Per due terzi della gara infatti, l’Hellas Verona è sembrato saldo al controllo della gara, portandosi addirittura sullo 0-2. Il primo gol è un’incornata in area di rigore dell’ex Giovanni Simeone. Il secondo gol arriva nella ripresa, su un calcio di rigore trasformato da Antonin Barak.

Proprio quando il match sembra indirizzato, è allora che viene fuori il Genoa. Rigore concesso ai rossoblù e 1-2 di Criscito. La rete del pareggio è opera di Mattia Destro. Stavolta il colpo di testa in area è il suo. Siglerà anche il 3-2, dopo una bellissima finta in area di rigore, mandando lo stadio in visibilio. La ciliegina sulla torta di quest’altra divertente sfida la mette Nikola Kalinic, abile a insaccare di testa il gol del 3-3. Gli uomini di Davide Ballardini hanno dimostrato ancora una volta di avere carattere e di essere in grado di ribaltare partite difficili. Igor Tudor ha dato l’ennesima conferma: l’Hellas Verona non si è indebolito più di tanto. Certo, replicare il lavoro di Ivan Juric sarà molto difficile, ma ci sono le premesse per far bene.

Empoli-Bologna 4-2

Altra partita molto divertente di giornata, finita con un risultato rocambolesco. L’Empoli passa subito in vantaggio per via dell’autorete di Kevin Bonifazi. Il Bologna non ci sta e con un bello schema da calcio d’angolo trova il gol del pareggio con Musa Barrow. Qualche minuto dopo ci sarebbe anche la possibilità dell’1-2 per i rossoblù su calcio di rigore, ma Marko Arnautovic lo sbaglia. Da un calcio di punizione l’Empoli trova un corridoio sulla fascia, il pallone viene servito ad Andrea Pinamonti che fa 2-1. Nella ripresa viene assegnato un altro calcio di rigore, stavolta però all’Empoli. Nedim Bajrami segna e fa 3-1. Il Bologna tenta l’arrembaggio e fallisce più volte il gol del 3-2, salvo poi trovarlo con Marko Arnautovic. Il 4-2 finale è opera di Samuele Ricci, con un bel tiro da fuori area.

Per la squadra di Aurelio Andreazzoli è il secondo successo consecutivo. I frutti di un gioco ben organizzato e propositivo stanno arrivando. Ci sono tante possibilità di rimanere in Serie A. Sconfitta per il Bologna di Sinisa Mihajlovic, caduto vittima di alcune distrazioni fatali. L’obiettivo adesso è non soffrire questo passo falso, perché il calendario all’orizzonte non è dei migliori.

Sassuolo-Salernitana 1-0

Torna a vincere il Sassuolo, condannando all’ennesima sconfitta la Salernitana. Non si è trattata però di una partita facile per gli uomini di Alessio Dionisi, che hanno sì tentato di andare in vantaggio in più di un’occasione durante il primo tempo, ma si sono trovati davanti una Salernitana non arrendevole. Ai neroverdi basta un gol nel secondo tempo di Domenico Berardi per vincere questa sfida. I granata però ci hanno provato con le unghie e con i denti, andando in più di un’occasione vicini al gol del pareggio.

Arriva una vittoria per il Sassuolo dopo più di un mese, ed è una boccata d’aria fresca visti i recenti risultati. Mentre per gli uomini di Fabrizio Castori, che ora rischia la panchina, è il quinto ko in sei gare. Ci vorrà un miracolo, una reazione forte, per provare a rimanere in Serie A.

Venezia-Torino 1-1

Un altro pareggio per il Torino di Ivan Juric, che non va oltre l’1-1 con il Venezia. La squadra di Paolo Zanetti crea le occasioni più pericolose del primo tempo con David Okereke, arrivando anche a trovare il vantaggio con Dennis Johnsen. Il gol è però annullato per fuorigioco. Nel secondo tempo ad andare in vantaggio sono i granata con Josip Brekalo, al suo primo gol in Serie A. Quando la partita sembra in controllo, i lagunari ottengono un calcio di rigore, per fallo di Koffi Djidji su Okereke. Mattia Aramu dal dischetto pareggia i conti. Negli ultimissimi istanti di partita ci prova prima il Venezia con Sofian Kiyine. Sul capovolgimento di campo, Rolando Mandragora ha il pallone dell’1-2, ma Niki Maenpaa neutralizza.

Per il Toro è il secondo pareggio consecutivo, che viste le dinamiche lascia l’amaro in bocca. C’erano le possibilità di vincere la partita. Buon punto per il Venezia, che dimostra sempre di più di avere una traccia ben definita. Il lavoro di mister Zanetti si nota, e alla lunga può portare tanti frutti.

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