Da maggio a settembre qualcosa è cambiato nella testa degli azzurri.
Come evidenziato dall’edizione de La Repubblica, il Napoli non è più quella squadra frenetica e ansiosa in preda alle prime difficoltà: abbiamo visto una squadra sbriciolarsi completamente all’ultima gara della scorsa stagione all’appuntamento con la Champions. Un crollo verticale che è costato tantissimo alle casse del club. Le prime radici targate Spalletti denotano uno spirito di squadra totalmente diverso e padrone del proprio destino. Quando si entra in campo, dall’esterno, si ha la sensazione che questo Napoli possa vincerla quasi in qualsiasi momento.
Rivoluzione totale, i cui protagonisti sono gli stessi azzurri a cui tremarono le gambe contro il Verona.