«Per dare il massimo ho innanzitutto bisogno di sentirmi libero, sarò
io eventualmente a togliere da solo il disturbo se le cose non funzioneranno più: a prescindere dagli impegni firmati e senza farne una questione economica» avrebbe detto così Gennaro Gattuso al proprio presidente, posticipando l’apposizione della firma sul rinnovo.
Ad ormai poco dall’ufficialità, la Repubblica spiega come è andata la trattativa tra presidenza ed allenatore per il tanto voluto rinnovo:
“Ci sono voluti cinque mesi di incontri, pranzi, scambi di idee e trattative: iniziate addirittura a Ferragosto a Capri dopo l’uscita di scena dalla Champions contro il Barcellona e proseguite
tra alti e bassi per tutto l’autunno, prima di imboccare finalmente la dirittura d’arrivo nel corso dell’inverno. Ma ora la telenovela del rinnovo del contratto di Rino Gattuso con il Napoli sembra essere veramente a un passo dall’happy end, un finale deciso già prima della finale di ieri sera a Reggio Emilia. La decisione di prolungare il rapporto con l’allenatore calabrese fino al 2023, infatti, De Laurentiis l’aveva virtualmente già presa la scorsa
estate, dopo il trofeo alzato a Roma da Insigne e compagni nella notte del 17 giugno all’Olimpico”.
“Era stato Ringhio però a frenare per primo i piani del suo datore di lavoro, invitandolo a rinunciare alle clausole rescissorie con cui il presidente è abituato a blindare le
prestazioni dei suoi dipendenti:
«Per dare il massimo ho innanzitutto bisogno di sentirmi libero, sarò
io eventualmente a togliere da solo il disturbo se le cose non funzioneranno più: a prescindere dagli impegni firmati e senza farne una questione economica»“
