Nelle ultime cinque partite, 3 sconfitte (Inter, Lazio e Spezia), un pareggio (Torino) e una vittoria (Cagliari). Ben 109 tiri, soli 6 gol. L’ultima dolorosa coltellata è arrivata dallo Spezia di Italiano che, proprio a detta del mister, porta a casa tre punti dopo la peggior prestazione di questa stagione.
Parlare di tattica dopo una partita così non è facile, perché il meccanismo del Napoli ha girato bene, molto bene, come successo a Cagliari. C’è però stata nuovamente quella rotella fuori posto che ha fermato l’intero ingranaggio e che non ha permesso agli azzurri di portare a casa i tre punti.
Le due squadre in campo
Analizzando le due formazioni, troviamo ciò che tutti ci saremmo aspettati: 4-2-3-1 – poi 4-4-2 in fase di non possesso – di Gattuso e 4-3-3 – variabile in un 4-5-1 – di Italiano. Alcuni interpreti, invece, sono stati a sorpresa: Lozano punta nel Napoli lasciava presagire una ricerca della verticalità e profondità sfruttando la linea alta degli ospiti. Ed è ciò che, inizialmente, è accaduto.
Le idee del Napoli erano chiare, ma dal tiro di Insigne che arriverà poco dopo lo scatto di Lozano che vedete nella precedente immagine, la partita sarà un continuo spreco di occasioni, ma ci torneremo dopo.
Il motivo della panchina di Petagna – a parte la stanchezza dell’ex Spal come detto da Gattuso – era probabilmente dovuta proprio a questo modo con il quale il Napoli ha voluto approcciare la gara. Il modo giusto, vista la grande mole di occasioni avute con gli 11 iniziali, ma senza la cattiveria giusta – o alcuna -.
Quando gli azzurri costruivano da Ospina, però, si trovavano spesso in difficoltà. Nzola e Farias non facevano pressione sui due centrali di difesa ma li aspettavano in una zona ben precisa del campo. Con l’alzarsi sulla linea di centrocampo dei terzini, erano Bakayoko e Fabiàn a dover dare un’opzione in più al portiere colombiano. I due però venivano continuamente seguiti da Deiola e Maggiore e spesso erano in difficoltà.
Tantissime occasioni durante il match, poi sbloccato da Andrea Petagna alla sua terza occasione e grazie al suo istinto in area di rigore, diverso e più affinato rispetto a quello di Lozano. Parlando di moduli e schemi tattici non c’è molto ancora da dire, proprio perché la partita ha avuto un solo filo conduttore: lo spreco.
Dati assurdi e dove trovarli
Ben 29 tiri del Napoli, 20 in area di rigore, 10 in porta, un solo gol. Gattuso ha ragione quando, nel post partita, dice: “Cosa ho da rammaricarmi? Inutile criticare la scelta di Lozano prima punta se poi creiamo tanto, giochiamo bene ma non da squadra”.
Se il Napoli crea, ma tira solamente quattro volte in maniera pericolosa verso la porta, non è di certo lui a dover spingere il pallone in rete. In alcune situazioni, la mancanza di freddezza e capacità dei singoli è forse la semplice risposta alle aspettative troppo alte che si hanno su alcuni giocatori.
Le due occasioni di Elmas – di cui una protagonista di un teatro comico con Llorente -, i tanti crossi sbagliati da Mario Rui, le tante occasioni sbagliate da Insigne solo nei primi venti minuti: il Napoli avrebbe dovuto chiudere la partita nel primo tempo.
Non ne è stato capace anche per via della sua discontinuità, palese nell’universale fino ad arrivare al particolare: se in campionato, su 15 partite, ne perdi 5, è palese che sei discontinuo partita per partita e analizzando i 90′ si nota la discontinuità anche nelle varie fasi del match, come successo ieri.
Il Napoli smarrisce la via troppo facilmente, per via di ingenuità regala le partite agli avversari e non è in grado di riaprirle: un copione visto e rivisto ma dal quale non si riesce ad uscire, per via della tanto ricercata “mentalità” che nessuno sembra riuscire a portare nello spogliatoio azzurro.
Contro Torino e Spezia sono stati persi 5 punti che adesso porterebbero il Napoli al terzo posto insieme alla Roma, ma con una partita in meno. Non è un errore dire che il Napoli sottovaluta le partite che sulla carta sembrano semplici: due sconfitte contro AZ e Spezia decimate dal Covid-19, un pareggio contro il peggior Torino degli ultimi anni e tanta delusione.
Conclusioni
In un momento dove gli azzurri avrebbero dovuto approfittare di ognuna delle quattro partite a cui andava incontro fino alla fine del girone di andata, visto anche il calendario delle dirette avversarie, viene fallito il primo incontro. Il Napoli sta sprecando tutto, anche la stagione. Perché? Nessuno è colpevole, ma tutti responsabili.