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Il Mattino – Zielinski l’oro di Napoli

Il Napoli batte il Cagliari 4 a 1 e la prestazione di Zielinski è di altissimo livello. Per Il Mattino è “l’oro di Napoli”:

Potr Zielinski. L’ uomo in più del Napoli che conta, di questi tempi, ben tre uomini in meno (Osimhen, Mertens e Koulibaly). È stato decisivo due volte, quando ha finalmente aperto la via del gol che sembrava stregato con il Cagliari e quando ha avuto la forza mentale di fare la cosa più difficile, appena pochi secondi dopo la doccia fredda del pari-beffa. Non semplice, per un calciatore che spesso è venuto meno proprio a due passi dalla porta. Quando è apparso poco glaciale. Meglio di così il 2021 non poteva iniziare per Piotr il freddo. È alla seconda doppietta della carriera, dopo quella al Milan il 28 agosto del 2018, nella notte dell’ esordio nel vecchio San Paolo di Carlo Ancelotti. Quest’ anno non segnava dal pomeriggio con il Genoa, nella gara dove probabilmente (ma non c’ è certezza) è rimasto contagiato dal virus del Covid. Ieri tutti hanno scoperto la sua capacità di annusare il gol specialmente quando la squadra fatica. Due gesti risolutivi, due perle. Non proprio cose normali per lui. Una tipologia di centrocampista-bomber alla Hamsik che il Napoli negli ultimi tempi aveva smarrito, e invece riecco l’ uomo che sa, che fa, che cambia i destini.

LA SVOLTA Gattuso ha investito su di lui: non è un caso che il Napoli giochi con la sottopunta anche in assenza di Mertens, il trequartista originale: proprio per la sua capacità di inventare e di offrire qualità che Ringhio non ha modificato il piano tattico. In realtà, Zielu era l’ uomo chiave per il ritorno al 4-3-3 che per molti è il suo pane quotidiano. Ma invece il polacco ieri con il Cagliari ha dimostrato che è solo una questione di testa quando si ha la fortuna, la sua fortuna, di avere i piedi buoni. Ed è vero anche che il Napoli sa di avere un gioiello: non a caso, al momento del rinnovo, ha piazzato una clausola rescissoria di oltre 100 milioni di euro. Blindandolo. E di fatto rendendolo uno dei perni del Napoli di oggi e di domani.

PICCOLI PASSI Chi ancora non riesce ad avere una marcia in più, anche se in un pomeriggio in cui piccoli progressi li ha mostrati, è Fabian Ruiz. È come se fosse rimasto stordito dai complimenti ricevuti quando ha giocato con la Spagna. È rimasto, forse, alla notte magica del 6-0 con la Germania. Perché da allora se per gli iberici è nata una stella, per il Napoli è incominciato a nascere un equivoco. Anche tattico. Perché il dilemma è se Fabian può o non può giocare nell’ asse a due davanti alla difesa. Ieri sorrideva, intanto. «Ci voleva questa vittoria, ci voleva una bella partita come abbiamo fatto con il Cagliari. Sono tre punti molto importanti». Fabian Ruiz sa che era un momento delicato, che l’ umore non era dei migliori e che in fondo ieri pomeriggio era vietato sbagliare. «Era da un po’ che non vincevamo, abbiamo fatto bene e potevamo anche chiuderla prima questa gara. Ma in fondo non abbiamo sofferto tanto. Quattro gol non sono mai semplici da segnare ed è per questo che siamo molto contenti. Abbiamo avuto tante occasioni nel primo tempo e dobbiamo sfruttarle meglio, perché in serie A non ci vuole nulla per mettere a rischio una vittoria che appare già sicura». Applaude il momento dei suoi. «Penso che stiamo lavorando molto bene con Gattuso, stiamo mettendo in campo quello che lui ci chiede ma in tante gare abbiamo sbagliato le occasioni avute. Dobbiamo continuare su questa strada. Ci sono tante gare adesso, mercoledì sarà complicato con lo Spezia, poi penseremo alla Supercoppa che per noi è molto importante. Perché abbiamo voglia di portare un altro trofeo a Napoli». Fabian sa che prima di allora ci sono un bel po’ di tappe che non sono proprio di avvicinamento: lo Spezia, certo, ma poi l’ Udinese, gli ottavi di Coppa Italia con l’ Empoli e ancora la Fiorentina prima della finale di Reggio Emilia.

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