Gazzetta vicino a Diego Jr: “Un dolore essere lontano e parlare del papà al passato”

La Gazzetta dello Sport dedica un passo anche a Diego Armando Maradona Junior bloccato al Napoli dal Covid. Un ultimo pezzo di Diego Maradona è ancora qui nella sua Napoli: ub legame ritrovato nel 2007 proprio cone raccontato dal quotidiano:

«Spezzerò le ali del destino e ti avrò vicino», lo cantavano Maradona e Diego jr, padre e figlio insieme come accadeva spesso negli ultimi anni. Perdere l’ amore di Massimo Ranieri è la loro canzone preferita e ora che il destino li ha fisicamente allontanati, ma avvicinati per sempre, Diego Armando Sinagra Maradona vorrebbe urlarlo ancora più forte. Nato nel 1986 a Napoli e poi riconosciuto nel 2007 dal padre, Diego jr ha recuperato il tempo perché papà ha messo i suoi scatti migliori in campo per ricucire il rapporto. Al punto che per i suoi 60 anni il figlio – bloccato a Napoli dal Covid – gli ha scritto: «Spesso mi hai chiesto se ti ho perdonato. Come posso non averlo fatto se con un abbraccio hai cancellato tanta sofferenza? Ti perdonerei altre mille volte e sai perché? Perché ogni bambino ha il suo Supereroe e tu da sempre sei il mio. Ti amo papà». Pronta la risposta dall’ Argentina: «Figlio mio, nonostante la distanza siamo più uniti che mai. Ti amo!». Diego jr continua a guardare quei messaggi e a piangere impotente. Sì perché non è potuto nemmeno volare a Baires per il funerale. Appena appresa la notizia, mercoledì pomeriggio, è stato dimesso dall’ ospedale Cotugno dov’ era ricoverato per Covid. Diego jr sta meglio ma i suoi polmoni non sono guariti e non sopporterebbero troppe ore di volo. Il dolore è incommensurabile quando l’ amore è grande. E negli ultimi viaggi in Argentina padre e figlio hanno trovato la dimensione del loro rapporto. Ha riavvicinato i fratelli Diego jr, non ama parlarne ma negli ultimi anni il padre aveva cercato di avvicinare tutti i figli avuti da mamme diverse. Quasi un testamento personale. Un tesoro di umanità su cui è giusto non scrutare e rispettare. Piuttosto oggi Diego jr ricorda col sorriso i problemi della sua infanzia. Perché con quel nome era risaputo chi fosse e la famiglia lo ha tutelato. Il nonno – tifoso maradoniano della prima ora – quando lo vedeva giocare con le figurine di Diego, sviava il discorso dicendogli: «Il miglior calciatore di sempre è stato Di Stefano», un modo per proteggerlo se quel padre non lo avesse riconosciuto. Ora il ragazzo dice: «Quando sto con papà ho la sensazione di essere davanti a una persona con poteri superiori. Lui parla con te ma intanto “vede” altro con la coda dell’ occhio. La sua velocità della mente è tale che sembra essere capace di prevedere ciò che sta per accadere prima che avvenga». Difficile parlare al passato di un papà così.

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