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Come Insigne si è preso la nazionale (e il Napoli)

Fonte foto: Azzurri

 

Da Frattamaggiore alla maglia n.10 dell’Italia, il talento del Napoli può dire di aver raggiunto la sua maturità sportiva.

Spesso accusato di essere ripetitivo nelle sue espressioni di gioco, ha lavorato molto su tecnica e mentalità, ed ora è un epicentro offensivo che distribuisce palloni, crea gioco e aiuta la squadra in fase difensiva. Tutto questo, ha delle radici nella sua esperienza sotto al Vesuvio, dove il suo lavoro viene spesso sottovalutato.

L’arrivo sulla panchina di Gattuso è stato l’inizio di una vera e propria sfida per il capitano dei partenopei, trovatosi a trascinare uno spogliatoio devastato dagli avvenimenti che hanno segnato la fine dell’era Ancelotti.

L’addio di Hamšík ha scoperto un vaso di Pandora di problematiche esplose poi con l’ammutinamento, e in questa faccenda Insigne venne visto da tutti come inadatto a fare il capitano, reggere le pressioni, trascinare un gruppo.

Delle considerazioni simili avrebbero potuto gettare nello sconforto il numero 24, che però, ha avuto la fortuna di trovare sulla sua strada l’ex centrocampista del Milan, che gli ha trasmesso la giusta motivazione e mentalità per affrontare al meglio il peso del portare la fascia di capitano al braccio.

Oggi, Insigne ha avuto una metamorfosi: è diventato meno scenografico, in compenso, è un calciatore più totale che crea gioco offensivo.

In nazionale, Lorenzo è stato scelto fin da subito da Mancini come uno dei tasselli della ricostruzione azzurra, dandogli compiti fondamentali come quello del regista offensivo, e schierandolo nella sua posizione preferita: quella di ala sinistra.

Le precedenti direzioni azzurre infatti l’hanno visto spesso in difficoltà, motivo per cui ha mostrato un rendimento molto discontinuo, e nei casi della gestione Prandelli e Conte, ha trovato poco spazio.

Con Ventura, cambiano le musiche e trova una sua collocazione, che però non dà i frutti sperati e il tutto culmina con l’esclusione a sorpresa dell’attaccante napoletano il giorno di Italia-Svezia, una delle più gravi disfatte del calcio italiano.

L’attuale CT, ha pensato ad una rivoluzione per gli azzurri, abbracciando le idee di calcio moderno senza tralasciare del tutti alcuni dogmi del calcio tipico della Penisola.

Ambiente perfetto per Insigne, che si è da subito visto come uno dei più vivaci e decisivi in questa nuova era. Nelle qualificazioni agli europei, l’Italia ha vinto tutte le partite, mostrando lampi di gioco fresco e divertente, e Insigne si è reso protagonista di una crescita costante culminata in momenti come il gol da fuoriclasse alla Bosnia-Erzegovina a Torino.

La Nations League ha mostrato come il calciatore del Napoli sia un pezzo fondamentale degli uomini di Mancini: sempre tra i migliori e dando continue dimostrazioni di quanto sia cresciuto come professionista e come uomo.

La partita di ieri sera contro la Polonia ne è la fotografia. Impeccabile nell’espressione di gioco, utile dove serve, devastante in fase offensiva, dove ha servito un assist da stropicciarsi gli occhi a Domenico Berardi, autore del 2-0. La critica si è congratulata con lui, eleggendolo come uno dei migliori in campo della serata.

Non sente più il peso della maglia numero 10 sulle spalle, infatti sono evitabili i paragoni con gente come Baggio, Del Piero, Totti, Cassano, che appartengono ad epoche diverse e non al presente – e che oltretutto andrebbero a destabilizzare un ambiente tranquillo come quello dell’Italia – occupato da quel ragazzo che da Frattamaggiore che è arrivato ad indossare una maglia pesantissima, che sta dimostrando di reggere con grande rispetto e dignità di chi l’ha portata prima di lui.

Ora c’è l’ultima partita di Nations League con la Bosnia-Erzegovina già retrocessa, una vittoria consentirebbe l’accesso alla Final Four. Nel mezzo, in estate, gli Europei, dove sarà chiamato a dare il massimo, per regalare una gioia all’Italia intera.

Una cosa è certa: Lorenzo Insigne, grazie al lavoro dei vari allenatori e soprattutto alla sua volontà, si è preso la nazionale, e sarà uno dei protagonisti della prossima manifestazione continentale.

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