Lozano, una parabola mai disegnata: i numeri non lo aiutano, Gattuso si…

La parabola di Hirving Lozano – con la casacca azzurra – è difficilmente rappresentabile in ogni suo punto: arrivato all’ombra del Vesuvio il 23 agosto 2019 per ben quaranta milioni di euro, il messicano non ha ancora trovato la quadratura del proprio personalissimo cerchio.

Sul suo impiego girano molteplici (e talvolta errate) suggestioni ma, ahinoi, la verità è una e non facilmente conoscibile se non attraverso qualche freddo ma oggettivo numero: solo 16 presenze in Serie A (molte delle quali da subentrato), disputando solo il 31% dei minuti che potenzialmente avrebbe potuto giocare in totale.
Appena due reti (contro Juventus e Milan) ed un solo assist nel complessivo di Serie A, finora.

Ascrivere la sua incompatibilità con il campo ad eventuali malumori con il tecnico è compito assai difficile, specie se si considera che l’attaccante classe 1995 è stato – in questa stagione – sotto la direzione tecnica prima di Ancelotti e poi di Gattuso, passando ad impianti di gioco (verrebbe da dire) diametralmente opposti.

Contro eventuali ‘teorie complottistiche‘ – che vedrebbero il messicano ormai fuori dagli schemi partenopei e già pronto a salutare il San Paolo – c’è l’inequivocabile parere tecnico di chi è realmente chiamato a decidere: Gattuso.

Il tecnico azzurro, infatti, ha più volte ribadito che l’impiego di Lozano è strettamente correlato alla sua ancora non del tutto maturata attitudine a coprire la fase difensiva (per non ‘alla Callejon), nonchè alla sua più complessa integrazione nei meccanismi tattici adoperati dalle difese italiane.

Sarà forse il caso di attendere risposte più concrete prima di bocciare l’oneroso acquisto partenopeo?

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