Il Mattino: “Napoli, riserve d’oro. Valore altissimo per la rosa azzurra”

Ma riserve a chi? I nobili panchinari che erano seduti al fianco di Gattuso all’ inizio di Sampdoria-Napoli danno il senso di quello che è adesso la squadra azzurra: vincere rinunciando a Lozano, l’ acquisto più caro della storia del Napoli, a Koulibaly, ad Allan, Mertens, Politano e così via. Da domenica ovvio che per il Napoli di Gattuso inizi una nuova era: la fase dell’ emergenza infortuni (pare) essere definitivamente alla spalle. E dunque, anche alla luce del fatto che in 20 giorni si giocherà sei volte inizierà quello del turnover. Rino si affiderà alle rotazioni centrifugando il concetto stesso di titolarissimo. Ma senza cambiare in maniera ossessiva piazzando uomini dove capita: sa bene, ad esempio, che De Laurentiis sarebbe contento di vedere in campo più volte Lozano. Ed è per questo che negli ultimi tempi ha iniziato un lavoro con il messicano di esterno a sinistra, come vice di Insigne.

GRAN RISERVA Facendo una valutazione per difetto, puntando a quelli che sono i dati del sito specializzato Transfertmarkt, è stato calcolato che in panchina a Marassi c’ erano 278 milioni di euro. A cui vanno aggiunti i 60 milioni del valore di Fabian, che era assente. In totale 338 milioni. Non sfugge un piccolo dettaglio: il valore complessivo degli assenti, era superiore a quello di chi è andato in campo, ovvero 331 milioni. I giocatori in panchina del Napoli, da soli, rappresenterebbero la quinta rosa della serie A, superiore persino alla Lazio la cui rosa, nel suo complesso, è stimata in 326 milioni di euro. Insomma, non male per poter puntare alla rinascita. In pratica, le gran riserve d’ oro sedute in panchina domenica, valgono più di quasi tutti i club della serie A (escluso Juventus, Inter e Milan). Tutta la Sampdoria, piegata per 4-2, vale 139 milioni di euro. Molto meno della metà dei riservisti azzurri.

EQUILIBRIO È evidente che molti dei panchinari di domenica sera sono destinati a un ruolo di titolare. Ma è chiaro che questo mercato dice addio ai titolarissimi: Koulibaly tornerà al centro della difesa, ma oltre a Maksimovic e Luperto, Gattuso sa di poter contare anche su Di Lorenzo. E là nel mezzo c’ è una miniera: appena 20 giorni fa l’ assenza contemporanea di Fabian e Allan avrebbe fatto scattare il codice rosso. Ma non l’ altra sera: Elmas è stato piazzato al posto giusto nel centrocampo a tre e nel mezzo c’ era Lobotka con Demme pronto a subentrare. E così Allan può prendersi tutti il tempo per rimettersi in careggiata. Chiaro che così, impossibile non guardare il Napoli con un briciolo di ammirazione: si sa che la squadra con la panchina migliore spesso e volentieri vince le partite. Non a casa, il Napoli si è preso i tre punti proprio con due cambi: Demme e Mertens. Era quello che era stato promesso a Gattuso: vera la rifondazione estiva, ma da qui a giugno mancano ancora quattro mesi. Con quei ricambi che possono garantire un adeguato standard di qualità rispetto alle prime linee. E dove, sinceramente, si fa fatica adesso a capire chi è la riserva dell’ altro. Per esempio, Politano sarà il vice Callejon? Certo è che lo spessore di questi ricambi rianima i sogni del Napoli. Un discorso che trova riscontri evidenti soprattutto a centrocampo e in attacco.

Fonte: Il Mattino

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